House of Rock, non solo cover band: «Proponiamo concerti di grande qualità»

Spettacoli

Da novembre 2023 Rimini ha un nuovo spazio per la musica da vivo, che in realtà non è completamente nuovo, perché si tratta dell’House of Rock, che in città, dopo tredici anni, si è spostato nella più ampia doppia sala di via Pomposa 53, ex Moe’s, vicino al casello autostradale Rimini sud. La nuova House of Rock colma una lacuna nell’offerta di musica dal vivo, essendo una sala che per capienza si colloca a metà strada tra il club e il palasport.

Ce ne parla uno dei soci Lorenzo Gabuzzi, che aprì il primo locale per la musica dal vivo a Roma oltre trent’anni fa, per poi trasferirsi a Rimini e cominciare l’avventura del Rockisland sul porto canale: «L’idea – spiega Gabuzzi – nasce dall’esigenza di fornire musica live di qualità. Il locale si presta a diversi allestimenti: per i nomi di maggior richiamo, come recentemente per il Banco del Mutuo Soccorso, ci sono sedie a semicerchio a piè palco, tavoli a fondo sala dove si può anche cenare, e la galleria in alto, diventando una sorta di incrocio tra teatro e sala concerti. In altri casi possiamo diventare una sala concerti con tutti in piedi».

La vostra programmazione punta molto sulle cover band.

«Molti ci contestano il fatto di non dare spazio alle band emergenti con repertorio proprio, ma purtroppo queste hanno poco seguito, e dobbiamo far quadrare i conti. Le cover band attirano invece sempre grandi folle, ma attenzione: le cover band sono tantissime, ma noi proponiamo solo quelle di grande qualità. Ad esempio: nella cover band di Ligabue c’è il suo chitarrista Fede Poggipollini, in quella dei Modà il loro chitarrista Enrico Zapparoli, nella tribute band di Vasco il suo bassista. Diciamo che sono cover band, ma con un forte legame con il gruppo o musicista di riferimento; non potendo avere loro, cerchiamo comunque proposte di qualità».

Continuerete su questa linea?

«La sala si presta a fare tutto, dalla convention aziendale al cabaret, dal live di un grosso nome alla cover band, alla discoteca con dj set. Dopo Omar Pedrini, Filippo Graziani e il Banco del Mutuo Soccorso, che abbiamo già fatto, il 16 febbraio arriva Eugenio Finardi, e il 22 marzo Tullio De Piscopo, parlando dei grandi nomi. Enrico Ruggeri, che avevamo fissato a maggio, ha rimandato il tour a ottobre. Ancora tante cover band, poi, e dj set, anche di personaggi famosi come Pau dei Negrita».

La sala loft al piano superiore è invece principalmente dedicata al ballo.

«Facciamo eventi vari legati a ballo country, latino e rock’n’roll, ma c’è il palco, e facciamo musica dal vivo anche lì: ad esempio recentemente abbiamo avuto il rapper Calla Mc, e rassegne di gruppi emergenti. Per il futuro abbiamo intenzione di fare una sorta di università per musicisti, con corsi e clinic di grandi strumentisti che vengono a tenere lezioni».

Come ha risposto il pubblico finora?

«Quel che funziona di più, come dicevo, sono le cover band. Dobbiamo considerare che la nostra è una formula ibrida cui il pubblico non è abituato: siamo un ristorante, ma anche una sala concerti, un pub, e a volte abbiamo due concerti contemporanei di genere molto diverso».

Proseguirete anche in estate?

«Non abbiamo ancora deciso, perché vogliamo vedere la risposta del pubblico, ma in estate il baricentro della vita notturna si sposta verso il mare, quindi vediamo».

Info: www.houseofrock.it

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