Rimini, l’assessore Bragagni e il rischio usura: “Assegni di povertà? Io li abolirei”

Rimini
  • 29 febbraio 2024

Abolire gli assegni e velocizzare i tempi di assegnamento dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Sono i due spunti che lancia l’assessore alla Legalità del Comune di Rimini, Francesco Bragagni, intervenendo questa mattina alla presentazione del 12° Osservatorio su economia e lavoro in provincia, curato da Ires e Cgil, con un focus su povertà e legalità legati al 18° rapporto in merito della Caritas provinciale.

Bragagni torna sull’episodio di usura emerso qualche giorno fa attraverso gli assegni in bianco e sottolinea che “io abolirei gli assegni, sono stati un gran strumento per il commercio, ma non sono più adeguati alla realtà attuale”. Bene dunque, chiosa, quelle banche che hanno iniziato questo percorso. Ma sul fronte della legalità, prosegue l’assessore, sono “tante le attività da fare” a partire da una ancor “più forte sinergia con la Prefettura e le Forze dell’ordine per l’interscambio di dati”.

Mentre sui beni confiscati “la difficoltà è che sono tenuti bloccati per molti anni. Come amministrazione abbiamo spesso contestato il governo, ma ben venga il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Non ci possono volere decenni per il riutilizzo”, anche perché c’è un gran bisogno di spazi per il sociale, e con sindacati e associazioni occorre mettere in campo “una moral suasion”, conclude l’assessore: con la Cigl è stato chiesto di aprire un tavolo in Prefettura e “speriamo che veda la luce la prossima settimana.

L’illegalità su diffonde spesso nei contesti di povertà”, con la criminalità organizzata che “si presenta come welfare alternativo”.

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