La tragedia di Pinarella, il conducente della ruspa non lavorava più per Consar: “Collaborazione cessata da due anni”

Il conducente della ruspa che sabato scorso ha travolto e ucciso Elisa Spadavecchia in spiaggia a Pinarella non operava più per conto della Consar da un paio di anni. Emergerebbe questo dai controlli interni effettuati dopo la tragica morte della turista vicentina 66enne. Il presidente del consorzio che effettua i lavori in spiaggia su incarico della Cooperativa Bagnini di Cervia, ha riunito martedì un tavolo con i propri tecnici per chiarire quali fossero gli accordi con il ruspista 54enne, ora indagato per omicidio colposo. «è emerso che non opera più da due anni per noi - spiega Veniero Rosetti, dirigente della Consar -. I lavori sono affidati invece alla ditta individuale che fa capo al figlio». Non è escluso, dunque, che il genitore lavorasse per conto di quest’ultimo, pur non avendo ufficialmente un incarico dal consorzio. Uno scenario verosimile, anche considerando che - secondo quanto finora riferito da più fonti fra gli operatori della spiaggia - il 54enne non ha mai smesso di lavorare in questi anni in quel preciso tratto.
Il contratto
Sono tre i mezzi di proprietà delle ditte individuali di padre e figlio. Questo sarebbe già emerso nel corso dei primi accertamenti. Si tratta di due cingolati e un trattore: due sarebbero intestati al 54enne, uno risulta invece al figlio. Tuttavia, puntualizza Rosetti, non potevano lavorare in contemporanea: «Gli accordi - spiega - prevedono che solo un mezzo per volta sia in funzione».
Accertamenti sulla patente
Lecito supporre, a questo punto, che l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Lucrezia Ciriello stia esaminando proprio gli aspetti contrattuali, chiarendo anche uno dei punti ancora controversi: quello della patente revocata. Il conducente della ruspa, infatti, non poteva guidare. Era stato condannato nel 2023 per omicidio stradale, in seguito a un investimento a Pisignano costato la vita all’83enne Giuseppe Quercioli, detto Pino, un anziano molto noto e attivo nel volontariato della frazione cervese. Non è il solo guaio con la giustizia che costella il casellario del 54enne. In passato si è anche sottoposto alla messa alla prova per un caso di resistenza a pubblico ufficiale, avvenuto nel Forlivese.
Ulteriori verifiche riguardano l’incarico stesso affidato dalla Cooperativa Bagnini alla Consar. I lavori di spianamento della duna erano terminati il 9 maggio secondo quanto riferito dalla prima. Dunque il 54enne non poteva accedere con un mezzo da lavoro in quel tratto di spiaggia, men che meno durante un affollato fine settimana di inizio estate. Il conducente - al contrario - sostiene invece di avere operato entro i termini degli accordi, che gli avrebbero consentito di lavorare fino a fine mese, dalle 7 alle 19, weekend compresi. Quanto alla patente, ha dichiarato di essere in possesso di un’abilitazione sufficiente per poter guidare il cingolato in area demaniale, in accordo con Consar. Consorzio che, tuttavia, da due anni ritiene conclusa la collaborazione diretta con la sua attività.