Buon sangue non mente: a Ravenna le donazioni tornano a salire dopo 10 anni

Ravenna
  • 29 gennaio 2024

L’alluvione dello scorso maggio non argina l’impegno dei ravennati per la donazione di sangue. Tutt’altro. Dopo 10 anni, infatti, fornisce i dati l’Avis, nel 2023 tornano a superare quota 20.000 le donazioni annue in provincia, in aumento del 6,5% rispetto al 2022. A contribuire maggiormente sono state quelle di plasmaferesi, su del 12,2%, mentre quelle di sangue aumentano del 4,4%. Si è così fatto fronte a oltre 19.500 trasfusioni di sangue e emocomponenti nelle strutture sanitarie della provincia e le rimanenti unità sono state come sempre impiegate per l’autosufficienza di Area vasta, regionale e nazionale.

Nel 2023 sono stati 11.334 i donatori, contro i 10.745 dell’anno precedente, e per 1.673, l’11% in più, è stata la prima volta. Il donatore medio di Avis in provinciale è prevalentemente uomo, di 45 anni e gruppo sanguigno 0+; ed effettua in media 1,78 donazioni all’anno. Salute e benessere, di sé ma anche dell’intera comunità, sono alla base dell’impegno del popolo dei donatori. Oltre al sistema di prenotazioni ormai consolidato, utilizzato nel 93% dei casi e nel 2024 si intende innalzarlo ulteriormente, Avis nel 2023 ha organizzato 16 giornate straordinarie di raccolta e svolge attività di sensibilizzazione.

“La rete a cui abbiamo lavorato in questi anni sta dando i propri frutti, regalandoci un’associazione viva, in crescita e sempre più giovane, come confermano i 454 donatori tra i 18 e i 22 anni registrati nel 2023”, sottolinea il presidente dell’Avis provinciale Marco Bellenghi. Per il 2024 si punta a nuove collaborazioni con le Forze dell’ordine e le amministrazioni pubbliche, per “raccogliere adesioni da parte di chi ogni giorno già opera per il bene della comunità”, oltre a un “rapporto ancora più stretto con il Sistema sanitario nazionale e la sua governance regionale” e a “una sempre migliore organizzazione dei punti di raccolta”. Dunque, conclude, “la sfida sarà mantenere questi numeri anche a fronte di possibili restrizioni di alcuni punti di raccolta”, con un aumento del 5% del plasma.

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