Cesena, nuovi asili per 170 bimbi: scavi archeologici pre-lavori

Inizia scavando sei trincee da 20 metri per fare verifiche archeologiche preliminari l’intervento che porterà alla costruzione di una nuova scuola per l’infanzia e un nido all’Osservanza. Nei giorni scorsi, il Comune ha affidato queste indagini alla ditta specializzata cesenate “Akanthos”. L’operazione dovrà essere ultimata entro fine maggio. Il polo per l’infanzia “Osservanza”, che sorgerà in sostituzione delle materne Porta Fiume e Santa Maria, ha ricevuto un finanziamento europeo molto sostanzioso grazie al Pnrr: 3 milioni e 120.000 euro. Più di recente quella somma è stata poi integrata con altri 312.000 euro, a seguito di una domanda di accesso a uno speciale Fondo di avvio delle opere indifferibili. Per ottenere quelle preziosissime risorse, bisognerà però rispettare scadenze molto pressanti. Entro il 31 maggio prossimo andranno aggiudicati i lavori, che dovranno poi iniziare entro il 30 novembre e concludersi a fine 2025. Il collaudo delle opere realizzate dovrà poi essere fatto entro il 30 giugno 2026. Il progetto già pronto, che è stato preparato dagli uffici comunali con l’ausilio della società “Energie per la città” e ha un importo totale di 3,9 milioni di euro abbondanti, prevede di creare 4 sezioni di scuola dell’infanzia e 2 di asilo nido. Le prime, che saranno realizzate su un’area di mezzo ettaro in via Pietro Carlo Borboni, consentiranno di ospitare 120 bambini della fascia d’età 3-6 anni; le altre potranno accogliere fino a 50 bimbi più piccoli.
I due attuali edifici scolastici che verranno rimpiazzati sono non solo vecchi ma anche poco funzionali, perché in origine non erano destinati a fungere da scuole. Quello di Porta Fiume, a due passi dal Ponte Vecchio, nacque a inizio Novecento come abitazione e poi fu trasformato nel dopoguerra in caserma dei carabinieri, restando tale fino alla metà degli anni Sessanta. Dopodiché diventò per qualche anno una scuola elementare e a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio seguente, fu trasformato nell’attuale scuola materna. Il fabbricato di Porta Santa Maria è invece di proprietà dell’ex Provincia di Cristo re dei frati minori dell’Emilia-Romagna, che percepisce dal Comune un canone di affitto per il suo utilizzo come materna: in origine, era nella disponibilità dei frati dell’Osservanza, prima di essere destinato a scuola dell’infanzia, prima privata e dal 1968 statale.
Prima di aprire il cantiere vero e proprio per costruire la moderna scuola che avrà spazi molto più adatti alla missione educativa rivolta alla prima infanzia e più sicuri, la Soprintendenza ha chiesto di predisporre trincee finalizzate ad approfondire meglio il livello di rischio archeologico del sottosuolo. Sulla base di quanto emergerà, verranno quindi stabilite eventuali prescrizioni che dovessero rendersi necessarie per scongiurare il rischio di rovinare possibili reperti del passato significativi.