Faenza, ancora 59 sfollati negli alberghi: «Niente fondi dal commissario»

Faenza

Nonostante le richieste da parte dell’Unione della Romagna faentina, il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, «non ha ancora assicurato i fondi» necessari per l’assistenza emergenziale ai nuclei familiari tuttora ospitati in alcune strutture ricettive a causa dell’inagibilità delle loro abitazioni e dell’assenza di alternative per l’alloggio. Una situazione critica nella quale, secondo l’ultima ricognizione effettuata dall’Urf, a quasi un anno dal disastro versano ancora 59 persone, di fatto inquadrabili come sfollati: nel dettaglio, 39 si trovano all’hotel Cavallino e 19 al B&B Hotels Italia a Faenza, mentre 3 sono negli spazi conventuali delle suore del Santissimo Sacramento a Fognano. Il rinnovo degli accordi con le strutture (e con Gemos, che fornisce i pasti) sarà valido fino al prossimo 30 giugno e prevede un impegno economico da parte dell’Unione di quasi 200mila euro così ripartito: 106.560 euro al Cavallino, 46.272 al B&B, 10.500 alle suore di Fognano e 34.884 a Gemos.
 fine 2023, dopo diverse proroghe delle prime misure di assistenza alla popolazione sfollata, i Comuni di Faenza e Brisighella avevano stilato alcune regole più stringenti per la prosecuzione dell’ospitalità, fissando ad esempio criteri relativi all’eventuale esistenza di alloggi alternativi presso parenti in territori non distanti, nella consapevolezza che con l’inizio del 2024 la competenza per le spese relative a strutture alberghiere e somministrazione dei pasti sarebbe passata in capo all’Area Servizi alla Comunità dell’Urf: quest’ultima, dopo diverse interlocuzioni avvenute nel mese di febbraio, ha dovuto prendere atto, da un lato, «dell’indisponibilità alla coperta dei costi da parte del Sub Commissario alla Ricostruzione», vale a dire il presidente della Regione Stefano Bonaccini, dall’altro del «mancato riscontro anche da parte del Commissario» Figliuolo. L’Area Servizi quindi «ha provveduto a richiedere apposita variazione di bilancio all’Area Finanziaria» per poi approvare gli schemi di accordo con le attività coinvolte, attestando inoltre che «le spese sostenute per gli interventi oggetto del presente provvedimento non hanno coperture di polizze assicurative risarcitorie o non risultano essere finanziate con altri finanziamenti pubblici».

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