Lugo, a scuola ultimo giorno di follia: schiaffi e calci al professore

È entrato in classe con una pistola, che fortunatamente poteva sparare solo acqua, e quando il professore gli ha chiesto di metterla via non ci ha pensato due volte ad aggredirlo. Calci e manate che hanno colpito il docente principalmente alle gambe e al torace, costringendolo poi a recarsi al Pronto soccorso per accertamenti. Per qualcuno il flashback dell’episodio certamente più grave di qualche mese prima.
È la tranquilla giornata di straordinaria follia che è andata in scena ieri mattina all’interno del Polo tecnico professionale di Lugo, noto alle cronache oltre che per il recente quanto brutale pestaggio ai danni di uno studente di 16 anni al quale è stato rotto il naso, per i ripetuti atti di vandalismo e per le contestazioni alla dirigente scolastica, poi indagata per omesse denunce e diffamazione in riferimento ad alcuni episodi accaduto all’interno del suo istituto.
Festa rovinata
E così ieri mattina quello che doveva essere un giorno di festa, l’ultimo dell’anno scolastico, si è trasformato nell’ennesima grana.
Questa volta però è arrivata una richiesta di intervento al 112, che in una manciata di minuti ha permesso a una volante del vicino Commissariato di varcare l’ingresso dell’istituto.
Al netto di quelle che saranno le eventuali indagini per capire cosa sia realmente successo, dalle prime indiscrezioni pare che lo studente che non avrebbe gradito quel rimprovero frequenti l’Ipsia e già in passato avesse subito una sospensione.
Peraltro, a dividere i contendenti pare - il condizionale rimane d’obbligo per l’intera ricostruzione - che sia intervenuto un bidello. Che il professore invece sia andato all’ospedale è un dato certo, perché è lì che lo abbiamo raggiunto dopo le 13. Poca la voglia di parlare, anzi zero. Ma è comprensibile lo sconforto: quando gli sintetizziamo ciò che sappiamo non smentisce, ma non conferma nemmeno. Tuttavia, la mimica facciale sembra attestare quanto già circolava: che abbia preso sicuramente un calcio, qualcosa di simile a pugni o manate a livello del torace e un tentativo andato a vuoto di presa al collo.
Fortunatamente, per lui la prognosi dovrebbe essere di tre giorni per una contusione alla coscia.
Docenti indignati
Tuttavia, l’ennesimo episodio ha scatenato subito l’indignazione di molti docenti, che hanno preferito non commentare l’accaduto: qualcuno perché esasperato quanto contento di aver ottenuto il trasferimento e altri, la maggioranza di chi è stato possibile contattare, per una sorta di incomprensibile timore.
Festa di eccessi
Ma quello che è accaduto al professore non è stato l’unico preoccupante episodio di una incontrollabile escalation di comportamenti censurabili che hanno chiuso un anno certamente non dei migliori.
Se è vero che il fine scuola viene festeggiato da molti anni con gavettoni, farina e uova un po’ in tutti gli istituti, purtroppo spesso esagerando - anche all’esterno di quelli più oxfordiani - davanti al Liceo Ricci Curbastro per qualche minuto la baldoria è andata ben oltre, al punto da dover richiedere l’intervento dei carabinieri.
Pare infatti che un gruppetto composto da una ventina di ragazzini abbia bersagliato l’ingresso principale col lancio violento di uova e anche qualche sanpietrino.
Oltre ad avere danneggiato una vetrata, quella pioggia di oggetti ha costretto i liceali al veloce rientro nella scuola in attesa che il raid terminasse.
Un giovane, peraltro, è stato trovato nelle adiacenze col naso sanguinante e un po’ stordito per il colpo ricevuto: a ridurlo così però non dovrebbe essere stato un pugno bensì una delle uova usate per festeggiare, probabilmente scagliata senza la volontà di colpire proprio lui.
Chi non usa il condizionale è il dirigente scolastico del liceo, Giancarlo Frassineti, che su quanto accaduto sembra non avere dubbi: «Gli autori di quegli atti vandalici non sono certamente nostri studenti - chiosa il preside -. Quello che è successo è puro teppismo, nulla a che fare col sano festeggiamento».