Bagnolo di Sogliano: il circolo chiude a causa del caro bollette

Addio allo storico punto di ritrovo. Il circolo “Arci del sole”, chiuderà a fine anno: «Bollette della luce e gas alle stelle e nessun aiuto, non possiamo più andare avanti». Marisa Broccoli 76enne e il marito Luigi Mantani, 80enne, hanno deciso che è tempo di godersi la pensione.
Storica attività
L’attività di bar, l’unico presente sulla provinciale tra Roncofreddo capoluogo e Sogliano capoluogo, funziona da 65 anni e ora rischia seriamente di scomparire. Venne aperto da terzi nel 1957 e poi rilevato 40 anni fa dai coniugi Mantani, che da bar, negli anni, lo hanno trasformato in circolo Arci e si sono fatti conoscere anche fuori provincia per l’affabilità nel servire i clienti. Dopo anni di lavoro però oggi le bollette hanno dato la mazzata definitiva.«Abbiamo sempre lavorato sodo e ci siamo sposati giovanissimi - ricorda Marisa - Io avevo poco più di 15 anni e mio marito 19. Lui faceva il falegname ma sapeva anche fare il muratore, così nel tempo libero ha costruito da solo anche il ristorante “Il Passatore” ai piedi della Ciocca, prima solo punto per mangiare piadina e affettati, poi allargatosi a tutto il resto del buon menù. L’abbiamo gestito un poco noi, poi una figlia e oggi ceduto ad altri. Abbiamo avuto tre figli e oggi abbiamo 5 nipoti e due pronipoti. Ma i figli hanno intrapreso altri lavori».
L’appello e il rammarico
«Per far fronte alle bollette ho anche chiesto aiuto in Comune già da gennaio scorso - riferisce Marisa - bastava un contributo per le maggiori spese della luce, ma non è arrivato nulla. Eppure siamo l’unico bar tra Roncofreddo e Sogliano. Spesso i corrieri che devono consegnare pacchi in zona, vengono a lasciarli qui da noi e poi i residenti li vengono a prendere quando possono. In passato abbiamo ospitato le riunioni del quartiere, almeno fino a quando due anni fa non ha aperto la sala di quartiere di fianco alla chiesa di Bagnolo. Qui da noi sono venuti a presentare le liste alcuni gruppi che si sono candidati alle elezioni comunali».«Dispiace molto lasciare l’attività e i clienti senza più un punto di riferimento in zona. Vorremmo tanto che qualcuno si proponesse per proseguire l’attività. Ma una famiglia solo col bar non si sostiene, magari ce la farebbero due pensionati ancora giovani, oppure marito e moglie dove uno dei due coniuge abbia un altro lavoro fuori, dando poi una mano solo alla sera. Oppure bisognerebbe trasformarlo in un piccola osteria, puntando anche alla gastronomia».