Bagno di Romagna, anche il Grand Hotel Roseo forse è del Comune

Il Comune di Bagno di Romagna “rischia” di ritrovarsi con tante proprietà e tanti canoni da definire ed incassare. La complessa questione dei beni e delle aree anticamente concessi a privati con contratti di “livello”, e cioè praticamente con contratti d’uso, ma da ritenersi sempre e comunque di proprietà comunale, tocca anche importanti palazzi di Bagno di Romagna.
Tra questi, secondo le ricerche effettuate dall’ex consigliere comunale Giacomo David Camagni, ci sarebbe addirittura il fabbricato del Grand Hotel Roseo Terme, l’albergo termale situato nella centralissima Piazza Ricasoli. La struttura, tra l’altro, è chiusa da tempo anche per la necessità di adeguamenti alla normativa antincendio e la gestione della stessa è oggetto di una procedura competitiva disposta dal Tribunale di Forlì.
Camagni ha scritto al sindaco segnalando che dalle ricerche effettuate presso l’Archivio di Stato di Forlì in data 2 aprile 1943 «Biozzi Pia riceve in eredità dal padre Biozzi Stefano un possesso composto sia da beni iscritti nel catasto fabbricati che da beni iscritti nel catasto rustico». Alla morte di Pia Biozzi, continua Camagni, il possesso di tale immobile viene ereditato dal fratello Silvio Biozzi e successivamente alienato. «Da una cartografia dell’epoca (che Camagni allega alla sua lettera al sindaco, n.d.r.) la particella 881 rappresenta l’ex Palazzo Biozzi oggi Grand Hotel Roseo Terme». E quindi la proprietà di area e palazzo sarebbe del Comune di Bagno di Romagna, salvo “affrancazione” da parte del concessionario-possessore. L’affrancazione nei contratti di livello si ottiene col pagamento di un certo numero di canoni mensili, canoni che peraltro non essendo mai stati richiesti da tempo immemorabile andrebbero definiti.
Camagni ha scritto al sindaco anche perché, visto che è in corso un terzo tentativo di vendita all’asta, si valuti «l’opportunità di informare il giudice e/o il curatore fallimentare» del fatto che al termine della gara non si potrà che trasferire il solo possesso del complesso alberghiero-termale e non della proprietà che rimane in capo al Comune di Bagno di Romagna, salvo affrancazione.