Sonia uccisa con 20 coltellate. Questore: l'assassino non è lucido

Rimini

Una persona "poco lucida" e che ora che è stata raggiunta da un fermo per l'omicidio di Sonia Di Maggio "è ancora meno lucida del solito". Così il questore di Lecce, Andrea Valentino, descrive Salvatore Carfora, 39enne di Torre Annunziata (Napoli) che si trova nel commissariato di Otranto (Lecce) dove è stato portato dagli agenti che lo cercavano da ieri pomeriggio quando avrebbe accoltellato a morte a Minervino di Lecce la 29enne di origini riminesi e sua compagna per qualche tempo. I due si erano lasciati da quattro mesi e da allora verso la donna aveva sviluppato una autentica ossessione. Parla di "grande attaccamento alla vittima", il dirigente evidenziando che forse sono state "una ventina le coltellate inferte: le mortali al collo che hanno fatto morire la donna dissanguata. Ma sarà l'autopsia a chiarirci l'accaduto". Carfora non ha confessato il delitto, ma "ha fornito elementi utili che ci avrebbero consentito di ritrovare gli abiti sporchi di sangue e l'arma", ha detto il questore. Del coltello non c'è ancora traccia come non sono chiare le modalità. "Non sappiamo se volesse uccidere lei o il nuovo fidanzato, ma sappiamo che ha raggiunto di proposito il Salento", riferisce l'investigatore. L'uomo ha trascorso la notte in giro, nascondendosi alle forze di polizia che lo stavano braccando e "questo gli ha sicuramente messo pressione". È collaborativo e al momento del fermo non ha opposto resistenza. Il 39enne ha precedenti contro il patrimonio ma anche per lesioni: "In passato ha fatto il parcheggiatore abusivo e sappiamo che dopo una lite con un suo, diciamo, collega lo ha accoltellato". In questo momento "non si può parlare di pentimento: la sua mente è poco lucida. Sappiamo che aveva molte foto ancora della donna".

Era stato segnalato e seguito dal servizio di igiene mentale e nel giugno dell'anno scorso è stato dimesso dall'ospedale di Aversa (Caserta) dopo un periodo di ricovero per problemi di natura psichica. Non c'è modo di ricostruire la sua rete familiare perché "era un senza fissa dimora: l'ultimo posto in cui è stata segnalata la sua presenza, è stato il dormitorio pubblico che si trova vicino alla stazione di Napoli", ha dichiarato il questore. Il fidanzato della vittima ha riferito che ultimamente il 39enne le inviava molti messaggi e negli ultimi giorni aveva scritto anche a lui. Sonia però non lo aveva mai denunciato.

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