In Emilia Romagna, nuove misure creano una regione eco-friendly

I temi dell’ambiente e della sostenibilità sono temi sempre più attuali. Il mondo sta cercando di cambiare, seguendo direttive come quelle dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile pubblicata dall’ONU. Per realizzare questi obiettivi, è importante preservare la biodiversità, creare nuove riserve naturali e zone (ed opportunità) per la mobilità alternative come quella delle auto elettriche.

I modi per rispettare e salvaguardare l’ambiente sono molti e molto dipende anche dalle attività di marketing che promuovono queste pratiche, come il SEO internazionale di agenzie come AWISEE che si concentrano su valori moderni e pratiche eco-friendly.

L’Emilia Romagna è da sempre attenta al nostro fragile ambiente, che ha equilibri delicati ed ecosistemi tanto diversi. Per questo, Bologna farà parte di un gruppo di nove città italiane che investono in soluzioni ed idee per arrivare alle neutralità di emissioni, cioè alla decarbonizzazione. Queste sperimentazioni sono possibili grazie al Fondo per la mobilità sostenibile che metterà a disposizione un miliardo di euro per iniziative di mobilità sostenibile e non solo. Oltre a Bologna, le altre città italiane che faranno parte di questo progetto sono: Bergamo, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino.

Se l’obiettivo di questo progetto è zero CO2 nel 2030, altre iniziative in regione mettono l’ambiente al centro. Per questo, ad agosto 2022, l’Emilia Romagna ha approvato la Strategia regionale Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Alcune misure prese proprio dalla regione sono i 700 milioni di euro che sono stati spesi per salvaguardare il territorio e la sua risorsa idrica, entrambi interventi essenziali durante questa crisi idrica. Grazie alle opere dei Consorzi di bonifica emiliani (il 30% già conclusi) la rete idrica è migliorata ed è migliorato il modo di rispondere al rischio alluvioni e delle perdite.

Anche le strade dell’Emilia Romagna stanno diventando “verdi” come prevedono gli interventi dell’Aspi, le Autostrade per l’Italia. Gli interventi in questione sono tre per un valore di quasi 3 miliardi di euro da dividere tra nuovi parchi verdi, piste ciclabili e barriere antirumore. Oppure l’allargamento di 8 metri per lato della sede stradale del Passante di Bologna.

“Questi sono interventi necessari che hanno lo scopo di tenere in equilibrio la crescita, l’ambiente e il benessere delle persone; perché, al di là di ogni possibile demagogia,” hanno detto Bonaccini e Corsini, “abbiamo il dovere di garantire infrastrutture in grado di permettere e sostenere lo sviluppo del lavoro e delle imprese della nostra regione. Senza mai dimenticare la sostenibilità ambientale.”

Ma gli interventi governativi non sono l’unico tassello di questo puzzle. Anche l’educazione è fondamentale, come provano le iniziative dei Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas). Le proposte didattiche si concentrano sia agli studenti che agli insegnanti, con percorsi che vogliono promuovere i comportamenti consapevoli e responsabili nelle generazioni più giovani. Tra i tanti progetti ci sono temi come la mobilità sostenibile, le risorse limitate della Terra, gli stili di vita responsabili e la tutela del territorio.

Il cambiamento passa dalle azioni del governo e della regione, ma passa anche dalla coscienza pubblica. L’Emilia Romagna è sempre più eco-friendly, sempre più attenta all’ambiente. Un cambiamento alla volta.

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