La proposta: ricarica per auto elettriche ogni 60 Km

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La eMobility è a un punto di svolta. Anche se i veicoli elettrici rappresentano oggi solo l’1,5% dei 326 milioni del parco auto totale europeo, secondo il network mondiale di EY la quota crescerà fino a 65 milioni di veicoli entro il 2030 e raddoppierà a 130 milioni di veicoli entro il 2035. Secondo le previsioni di EY l’Europa avrà bisogno di circa 14 milioni di caricabatterie entro il 2025, per poi passare a 34 milioni entro il 2030 e a circa 65 milioni entro il 2035. È necessario, quindi, dare nuovo impulso e accelerare sulle infrastrutture di ricarica. Il Parlamento di Strasburgo ha deciso di battere un colpo e rilanciare in questa direzione. Un nuovo documento, approvato a larga maggioranza dalla Commissione Trasporti del Parlamento Ue, ha proposto che le auto elettriche, ma anche altri veicoli come i camion, siano in grado di trovare infrastrutture di ricarica ogni 60 chilometri entro il 2026, e che le auto a idrogeno possano essere ricaricate ogni 100 chilometri (e non ogni 150 km come proposto dalla Commissione) entro il 2028 (e non entro il 2031 come proposto da Bruxelles). L’idea è anche quella di lavorare sulla facilità di accesso con punti di ricarica anche nelle stazioni di servizio e lungo le strade più trafficate così da combattere l’ansia da esaurimento batterie.

Entro il 2024 i Paesi dell’Unione dovranno presentare un piano nazionale in cui fissare alcuni obiettivi minimi da raggiungere in breve tempo. La proposta tocca anche la questione dei costi di ricarica, che dovranno essere sostenibili per il cittadino e facilmente comparabili, da eseguire con sistemi di pagamento validi per tutti. Il progetto di mandato negoziale prevede che «gli utenti di veicoli a carburante alternativo dovrebbero poter pagare facilmente, il prezzo dovrebbe essere visualizzato per kWh o per kg, essere economico, comparabile e accessibile a tutte le marche di veicoli». I deputati europei vogliono anche creare entro il 2027 una sorta di database sui dati sui combustibili alternativi per fornire informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi nelle diverse stazioni di ricarica.

Il progetto di mandato negoziale sulla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi è stato adottato con 36 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astensioni e ora dovrà passare al vaglio della plenaria. Lo scorso anno la Corte dei Conti europea aveva riscontrato che, nonostante i progressi compiuti, quali la promozione di uno standard comune Ue per i connettori e i progressi registrarti a livello di accesso alle reti di ricarica, permanevano ostacoli importanti agli spostamenti con veicoli elettrici nell’Ue. La disponibilità di stazioni di ricarica risultava troppo disomogenea da Paese a Paese, i sistemi di pagamento non presentavano requisiti minimi armonizzati e le informazioni per gli utilizzatori risultavano inadeguate. Rilievi che sono stati accolti e tradotti in risposte concrete in questo provvedimento.

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