Donna travolta e uccisa da una ruspa a Pinarella: in carcere l’uomo alla guida

E’ stato arrestato e portato in carcere Lerry Gnoli, il 54enne che alla guida di una ruspa il 24 maggio scorso ha travolto accidentalmente con una ruspa e ucciso sulla battigia di Pinarella la turista vicentina Elisa Spadavecchia, di 66 anni. L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata sabato dalla Capitaneria di porto di Cervia insieme ai Carabinieri della compagnia di Cervia-Milano Marittima, su disposizione del gip Janos Barlotti, così come chiesto dal pubblico ministero Lucrezia Ciriello.
Secondo quanto già emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Ravenna, Gnoli era risultato positivo alla cocaina. Dalle analisi del sangue è stato rilevato un valore di 27 nanogrammi per millilitro, insieme alla presenza del metabolita benzoilecgonina.
Valori che per il momento non è possibile sapere se fossero o meno indice di un’assunzione a ridosso dell’incidente. Inoltre l’uomo era alla guida pur avendo la patente revocata dal 2023 (seppure fosse in possesso di regolare abilitazione per manovrare macchine di movimento terra), in seguito a una precedente condanna per un altro investimento mortale, sempre con esito positivo al test antidroga. Le indagini proseguono anche sulle autorizzazioni relative ai lavori in spiaggia e sulla regolarità dell’intervento che Gnoli stava eseguendo quella mattina, nell’ambito della concessione affidata a Consar da Cooperativa Bagnini.
Nel capo d’accusa provvisorio Gnoli deve rispondere di omicidio colposo e violazioni in materia di lavoro. Gli viene contestato anche di avere provocato l’incidente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mentre era all’opera per il lavoro di abbattimento delle dune nel tratto di arenile antistante le colonie di Pinarella di Cervia. Contestate anche le condizioni della ruspa cingolata, senza targa, priva di segnalatori lampeggianti e acustici, di sua proprietà. Quanto alla dinamica finora ricostruita, Gnoli procedeva in retromarcia a velocità sostenuta - secondo l’accusa - , giungeva all’altezza di uno stabilimento balneare, fuori dal tratto arenile sul quale doveva contrattualmente operare e non avrebbe adottato le misure organizzative e le cautele necessarie ad impedire il rischio di investimento di bagnanti sulla spiaggia. Senza controllare la presenza di altre persone nei pressi dell’arenile in cui stava lavorando avrebbe effettuato una improvvisa manovra di inversione del mezzo verso il mare, investendo ed uccidendo la turista che si trovava sulla battigia.