Calcio, il presidente della Figc Regionale: "Il green pass per i giovani crea gravi disagi alle società"

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Green pass rafforzato per i giovani atleti che abbiano compiuto 12 anni. Un provvedimento che ha creato un acceso dibattito in campo sportivo e in particolare nel calcio, con la distinzione tra vaccinati e non vaccinati che sta mettendo in difficoltà tante società locali. In una nota, il presidente della Figc regionale Simone Alberici comunica a tutte le società dell'Emilia Romagna affiliate alla Figc "di avere portato all'attenzione sia della Lega Nazionale Dilettanti, sia del Settore Giovanile e Scolastico nazionale, la difficile e delicata situazione che le Società impegnate nelle attività e nei campionati di settore giovanile stanno oggi affrontando in seguito all'introduzione, dal 10 gennaio 2022, dell'obbligo del Green Pass Rafforzato per gli atleti che abbiano compiuto 12 anni di età. Tale obbligo sta creando notevoli criticità ai sopracitati club, tanto nell'organizzazione degli allenamenti e nella partecipazione ai campionati di riferimento, quanto nella applicazione della norma stessa, creando veri e propri divieti interni che vanno a colpire soprattutto la fascia di età dai 15 ai 12 anni, ove la percentuale di vaccinazione è inferiore rispetto alle altre fasce. La Lega Nazionale Dilettanti ed il Settore Giovanile e Scolastico nazionale hanno riferito di aver dato notizia del problema alla FIGC per tutelare gli interessi delle società nelle interlocuzioni con le istituzioni di riferimento".

In questi giorni tante società hanno espresso il loro malcontento, dalla Pol. San Lorenzo Riccione a un pool di club di Forlì-Cesena, tutti compatti nel definire discriminatoria la decisione dell'obbligo di green pass per i giovani atleti dai 12 anni in su.

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