Virus, a Ravenna raddoppiate richieste alla Caritas. Scout in campo

Ravenna

RAVENNA. Sono scesi in campo anche gli scout al fianco della Caritas per svolgere l’enorme lavoro in aiuto delle persone che sono in difficoltà per l’emergenza sanitaria ed economica. Il punto di ascolto ha aumentato la distribuzione delle sporte per i viveri e l’universo scout, in un momento di eccezionale bisogno, è giunto in soccorso della macchina di solidarietà dell’organismo pastorale. «Siamo in emergenza – commenta il direttore della Caritas, don Alain –; negli ultimi giorni abbiamo distribuito fino a 50 pacchi. Prima dell’epidemia, ogni giorno ne fornivamo in media 25. Quindi la richiesta è raddoppiata e negli ultimi tempi vediamo sempre più famiglie che si presentano in cerca di un sostegno. La distribuzione non avviene tutti i giorni della settimana, in modo da evitare che le persone si spostino frequentemente. Abbiamo adottato anche un’altra accortezza predisponendo dei pacchi di viveri più grandi; normalmente le sporte alimentari bastavano per una famiglia per circa 15 giorni. Oggi le dosi sono più abbondanti in modo che un nucleo si possa presentare dopo 21 giorni e oltre per ottenere un nuovo aiuto. In questo modo cerchiamo di limitare la circolazione e i rischi di esporsi a contagi».

Doppio aiuto
Don Alain loda la disponibilità degli scout che in questo momento si sono messi a disposizione: «Sono encomiabili – dice –. Si tratta di ragazzi poco più che maggiorenni che hanno deciso di dare una mano di persona. Il loro contributo è importante perché affiancano i nostri volontari che in genere sono pensionati. I giovani aiutano i più anziani che sono più fragili rispetto alla minaccia del coronavirus. Trovo che in questo momento la nostra società sia fisicamente divisa ma spiritualmente molto unita. Ci proteggiamo a vicenda e vedo momenti di grande solidarietà che mi fanno ben sperare. Ci attende una Pasqua che inevitabilmente sarà un po’ triste. Non potremo stare insieme in un momento tanto importante per la comunità. L’isolamento sociale ci condizionerà, ma spero che i giorni di festa possano rappresentare un’occasione importante e dare un segnale. C’è voglia di ripartire e di vincere questa battaglia epocale contro un nemico nuovo, di fronte al quale non ci dobbiamo arrendere». L’emergenza sanitaria sta condizionando la vita di tutti e le conseguenze economiche sono drammatiche e rischiano di ripercuotersi per lungo tempo sulla vita dei cittadini: «Siamo tutti spaventati dalle conseguenze che tale crisi potrà avere sulla società – dice Don Alain –. Immaginiamo che le richieste d’aiuto possano ulteriormente aumentare. Ci stiamo attrezzando e apprezzo che tante realtà ci siano vicine e ci aiutino a trovare le risorse necessarie. Un sostegno importante arriva dal settore privato, cui si aggiunge il fondamentale contributo della Cei. La Chiesa è al nostro fianco e anche grazie a lei sono convinto che ce la faremo».

La distribuzione dei pacchi
Le norme di distanziamento sociale hanno rivoluzionato anche l’attività del centro d’ascolto della Caritas. «Purtroppo in questo momento non possiamo accogliere le persone all’interno della struttura – commenta Daniela Biondi –; prima dell’emergenza c’era un momento di ascolto molto importante con le famiglie e con chi si presentava alla nostra porta. Oggi, per garantire il più possibile la sicurezza e la salute, le persone attendono in ordine fuori dall'edificio, dove poi avviene la consegna dei viveri. Riusciamo naturalmente a scambiare qualche parola ma non con la calma e le condizioni ottimali di prima. Ora dobbiamo rispondere al bisogno delle persone di mangiare. Mi ha stupito l’incremento di famiglie registrato nell’ultimo periodo. Ci sono persone mai viste prima che bussano alla porta e la nostra sfida è riuscire ad accoglierle tutte. Ogni giorno di fronte alla nostra sede si forma una lunga attesa di coloro che hanno bisogno di una mano».

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