Rimini, la protesta degli adesivi: i tifosi tappezzano sede e stadio contro la nuova proprietà

Ormai non si può neppure più parlare di ferita aperta e profonda. Qui c’è un buco di dimensioni enormi tra una parte della tifoseria del Rimini e la nuova proprietà, la Building Company Italia, che ieri in tarda serata ha annunciato il closing.

Infatti ieri mattina è andata in scena un’altra puntata: sul portone d’ingresso dello stadio lato mare (dove entrano i giocatori) e sulla porta principale della sede biancorossa in via XX settembre sono apparsi adesivi raffiguranti il logo ripristinato e storico del Rimini, solo che al posto del pallone c’era la lavatrice il cui nome era apparso nel primo comunicato della curva Est pochi giorni fa.

Insomma la Building Company Italia della proprietaria Giusy Anna Scarcella non è amata da queste parti, almeno per il momento, c’è poco da fare. Non era mai successo un passaggio così traumatico da una proprietà all’altra nella storia della Rimini calcio. E non sarà semplice mettere insieme i cocci di un rapporto che comunque non è mai nato ma si è frantumato al momento di venire fuori. Un problema non di poco conto.

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