Sepolcri di Romagna, Nevio Spadoni a caccia di poesia nei cimiteri

Cultura

Dove riposano i poeti? Il volume Vivi nella parola. I sepolcri dei poeti romagnoli di Nevio Spadoni e Fabio Pagani, edito dall’Arcolaio, cerca di rispondere a questa e ad altre domande. Il poeta e drammaturgo ravennate Spadoni e il docente di Lettere al liceo di Lugo, ma legatissimo alla sua Alfonsine, Pagani, hanno tracciato un itinerario poetico in terra di Romagna, omaggiando le voci più alte della letteratura in versi, in dialetto e in italiano.

Vivi nella parola

«Desideravo da tempo far conoscere i luoghi dove riposano i poeti romagnoli – spiega Spadoni – così con il corredo fotografico di Pagani ne abbiamo documentati 30. Si tratta di un lavoro a 4 mani, nato dopo esserci conosciuti a Lugo. Ero stato invitato a tenere un corso sulla letteratura dialettale al liceo. La pandemia poi ci ha costretto a tenere contatti a distanza e a scambiarci il materiale per via telematica. Quando si poteva giravamo alla ricerca dei cimiteri. Ricordo a Cesenatico, sotto a un diluvio, il custode ci ha portato davanti alla tomba di Pantani e ho dovuto ricorrere a un amico poeta per trovare quella di Marino Moretti». Dopo un profilo biobibliografico, per ciascun autore vengono riportati alcuni versi e frammenti che toccano il tema della morte, corredati da note critiche, ma si tratta, come ricorda Spadoni, di «parole vive in mezzo a noi». L’antologia contempla sia la produzione in vernacolo che quella in lingua di poeti apprezzati dalla critica e dai curatori. La galleria si snoda in ordine cronologico a partire dalla fine dell’Ottocento con Olindo Guerrini e Giovanni Pascoli, Dino Campana e Marino Moretti. Giuliana Rocchi e Nadia Campana sono le uniche donne a fianco, fra gli altri, di Nettore Neri, Renato Serra, Giordano Mazzavillani, Tito Balestra e ancora Elio Pagliarani, Giovanni Fucci e Mario Bolognesi. Con loro i più celebri Tonino Guerra, Eraldo Baldini, Tolmino Baldassari e Giovanni Nadiani. Il viaggio ideale per Spadoni «restituisce il pensiero e le relative inquietudini di questi scrittori sulla morte, percorrendo, con delicatezza e rispetto, i sentieri metrici e semantici insiti nelle loro poesie».

Dialogo e premi

Per Nevio Spadoni l’anno trascorso, nonostante le chiusure, è stato fertile, ha pubblicato anche Dialogo tra animali, con illustrazioni di Roberto Pagnani. Volume promosso dal Lions Club Dante Alighieri, nel quale dà voce con ironia a esemplari di specie diverse, alla prova con due strumenti linguistici, la lingua italiana e il dialetto. Un artificio per rimarcare come la differenza può diventare accettazione della diversità. «Ho lavorato molto, quando era possibile alternavo la scrittura con lunghe o brevi passeggiate. Nessun anno è perduto nella misura in cui sappiamo valorizzarlo». Vincitore di numerosi riconoscimenti, il poeta ravennate è stato insignito del premio alla carriera per la poesia dialettale dall’Ente Mostra dell’artigianato artistico abruzzese. La consegna è avvenuta venerdì 20 agosto in occasione del 34° Concorso nazionale di poesia dialettale Modesto Della Porta. Inoltre è risultato secondo classificato al Premio Ischitella Pietro Giannone per la raccolta poetica inedita nei dialetti d’Italia.

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