Savignano: malore mortale, "Betto" doveva ritirare le fedi nuziali

Gianluca Bettoni sarebbe dovuto convolare a nozze a breve. Due giorni fa, invece, un infarto lo ha stroncato mentre era bordo della sua automobile in centro a Savignano.

Tutta la città lo piange

Il 54enne detto “Betto”, commerciante di automobili a Santarcangelo, dove lavorava da “Oscar e Luca”, ma per tanti anni era stato alla Fiat di quella città, abitava in centro a Savignano. La sua morte è stata inattesa. Invece giovedì alle 12,45, il suo cuore ha ceduto di botto. Era alla guida della sua Mercedes e percorreva il centrale corso Perticari nella zona di piazza Borghesi. Ha perso conoscenza e ha terminato la sua corsa contro un'altra auto parcheggiata di fronte al caffè Centrale. Subito sono intervenuti ambulanza, auto medicalizzata, carabinieri e polizia locale, ma non c’è stato niente da fare. Per il momento i funerali restano da fissare, essendo la salma a disposizione del magistrato. Lascia nel dolore la compagna “Mari” con cui doveva sposarsi a breve, i genitori, le sorelle Barbara, Franca e Riccarda, altri parenti e tantissimi amici.

Le squadre di calcio

Bettoni è stato il “bomber” di tante squadre tra la Promozione e la seconda categoria, poi nei campionati amatoriali. Aveva l'intuito del gol e ne faceva tanti. Non solo la sua ultima squadra, la polisportiva “Il Compito”, lo ha commemorato subito, ma anche altre squadre dove ha militato con successo. «Correva l’annata calcistica 2001/2002 - lo ricordano dall'Unione sportiva Pietracuta - e con Gianluca Callà formò una coppia d’attacco molto affiatata ed efficace che portò il Pietracuta a giocarsi fino alla fine le posizioni che contavano nel campionato di Promozione Marche. Indossò la casacca rossoblù solo per una stagione ma lasciò negli sportivi pietracutesi il ricordo di un giocatore capace e di un ragazzo socievole e simpatico. Ciao Betto». E un amico di Pietracuta ha aggiunto: «Era a vedere la nostra partita domenica scorsa a Villa Verucchio, sorridente come sempre, l'ho salutato con un ciao bomber».

«Dolore immenso per la scomparsa di Gianluca Bettoni - riferiscono dall'Asd Savignanese - Una notizia che rattrista tutto l’ambiente gialloblù. Cresciuto nel nostro vivaio, una punta fortissima, Gianluca debuttò a soli 17 anni in prima squadra con mister Corradi in Savignanese-Ribelle con 0-0 nella stagione 1985-86. Poi tante casacche che lo resero un giocatore apprezzato in tutta la regione. Abbiamo avuto la fortuna di apprezzare il suo bellissimo carattere, Gianluca infatti è sempre rimasto legato a Savignano e alla Savignanese. Ciao Betto».

«Ci piange il cuore - aggiungono dall'Associazione sportiva Valle '86 - Betto uno di noi. Per sempre».

Il sindaco e un amico

«Non conoscevo personalmente Bettoni - afferma Filippo Giovannini, sindaco di Savignano - ma la perdita, specie se inaspettata e improvvisa, ci mette sempre a nudo, ci spinge a fermarci, anche solo per un attimo. Esprimo sincere condoglianze alla famiglia e ai tanti amici che lo piangono».

«Ho perso un amico carissimo – aggiunge Giacomo Pasini – assieme a lui ho passato tanti momenti spensierati, sia al Circolo di Valle Ferrovia dove veniva spesso, sia in altre occasioni. Come non ricordare in occasione della festa della promozione in A del Cesena calcio, di cui siamo entrambi tifosissimi. Manchi da morire e non solo a me».

La nipote

«Ciao Gian - ha postato internet la nipote - questa volta ce l’hai fatta grossa, non doveva finire così, non era quello che doveva succedere! Ma sono sicura che anche in questo caso avresti trovato il modo di farci ridere a tutti, magari esordendo con un: “dai va là, ui sarà da pienz?!”. Eh sì, perché tu eri così e sarai ricordato per sempre così. Sapevi trovare il lato comico in qualsiasi situazione, anche di fronte a problemi grossi, e strappavi sempre delle risate a tutti». E poi aggiunge: «Ancora più assurdo è il fatto che avevi deciso proprio poco fa di volerti sposare, proprio tu che hai aspettato 54 anni, dopo più di 20 di relazione. Dovevate ritirare le fedi domani (ieri per chi legge, ndr). Ma non preoccuparti, la Mari rimane mia zia, e rimane una sorella per mia mamma e le mie zie. Non puoi immaginare già quanta gente si sia stretta intorno a noi. Ciao zio. Siamo distrutti ma torneremo a sorridere. Promesso».

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