Rimini, la 16enne violentata dipendente dai social media. I genitori: “Impossibile tenerla lontana dal cellulare”

Rimini

Sarebbe vittima anche di una dipendenza da social network la 16enne che ha denunciato di essere stata violentata da due uomini e lasciata di notte in strada, poco lontano da casa. «I genitori dicono che la figlia è cambiata da quando ha avuto in mano il cellulare. Sta ore sui social e questo l’avrebbe indotta anche ad avere comportamenti al limite, ad isolarsi dagli altri e ad avere un rapporto conflittuale in famiglia». Lo sostiene l’avvocato Aldo Pancini che rappresenta la famiglia della 16enne al centro di un’indagine per violenza sessuale di gruppo pluriaggravata.

Fallito il percorso di recupero

Stando alle indagini dei carabinieri, la ragazzina si prostituiva usando i social. In passato, la giovane sarebbe stata anche in una comunità di recupero terapeutico «per disintossicarsi dall’uso del cellulare dei social e per essere reinserirla in un ambiente scolastico». Una sorta di dipendenza o intossicazione dai social network. Una problematica, quella della dipendenza da social media, che rientra all’interno della dipendenza da Internet, meglio conosciuta con il nome originale inglese di Internet addiction disorder (Iad) e che coinvolgerebbe milioni di persone nel mondo.

Secondo la famiglia della 16enne tenerla lontana dal cellulare era stato impossibile nonostante l’aiuto dei servizi sociali e della terapia psicologica. Nel passato della ragazza, non sempre facile, era intervenuto anche il Tribunale dei minori che ha nominato per l’adolescente un procuratore speciale affinché provvedesse a seguire la giovane in un percorso di recupero. Una famiglia normale, con una piccola impresa e nessun problema economico che «ha perso la figlia a causa della realtà virtuale in cui si rifugiava sempre». Poche amiche «e solo sui social», secondo il legale della giovane avrebbero creato quelle condizioni ideali per finire vittima di uomini più grandi e senza scrupoli. Inoltre la ragazza ha raccontato agli stessi carabinieri che l’hanno soccorsa la sera stessa della violenza di aver pattuito un prezzo per l’incontro pari a 300 euro. Le indagini anche informatiche stanno ora scandagliando il mondo dei social alla ricerca del profilo della giovane, ma sopratutto ai suoi contatti.

anna de martino

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