«La famiglia è solo quella naturale»

Rimini

RAVENNA. Dopo il voto del sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi e di sei consiglieri Pd in consiglio comunale in favore dell’ordine del giorno targato Forza Italia sulla valorizzazione e sostegno della famiglia naturale, la tempesta perfetta si abbatte sul Pd provinciale. Il testo, che propone fra le altre cose l’istituzione della giornata regionale della famiglia naturale fondata sul matrimonio fa uomo e donna, tema forse non in cima ai pensieri dei cittadini, alle prese con il salasso fiscale di fine anno e la crisi economica, ha però la forza di sbriciolare la monolitica compattezza del partito di maggioranza. E ad alzare la voce ci pensa il segretario provinciale Michele De Pascale, solitamente conciliante nei toni. «La vicenda - scrive il segretario in una nota - è stata gestita molto male e si è arrivati a un voto che ci lacera e che, nei prossimi giorni, aprirà nel Pd di Faenza e provinciale un dibattito serio per chiarire le posizioni di tutti e uscire in maniera chiara e comprensibile». Una bocciatura senza appello che arriva come un’onda d’urto e si propaga su tutto il territorio provinciale. Il testo dell’ordine del giorno è stato mitigato in alcune parti prima di essere votato da 6 consiglieri su 13. «Personalmente - prosegue De Pascale - conosco un’unica definizione di famiglia naturale. Una famiglia è naturale quando è fondata sull’amore e sul rispetto. In un’epoca storica in cui la vera contrapposizione è fra solidarietà fra le persone e individualismo è profondamente sbagliato mettere in contrapposizione le famiglie italiane sulla base della loro composizione. Stiamo combattendo da anni una battaglia durissima per la piena attuazione dell’articolo 3 della Costituzione e il riconoscimento, vero, pieno e indiscusso della parità di diritti e doveri per tutti i cittadini di questo Paese, a prescindere dal loro orientamento sessuale. E’ una battaglia che vedrà nell’istituzione delle unioni civili proposte da Matteo Renzi una tappa fondamentale, di un percorso più lungo che tutta la nostra comunità deve fare per accettare e valorizzare le differenze». E mentre il Pd vive l’incubo di una doppia anima pericolosamente in conflitto, da Sel il parlamentare Giovanni Paglia parla di caduta verticale quando si vuole «guardare il presente con le lenti del Medioevo e quando un partito (il Pd) perde ogni legame minimo con qualsiasi cultura politica liberale, se non progressista.

Si arriva alla festa regionale della Famiglia Naturale fondata sull’Unione fra un uomo e una donna e, naturalmente, all’abolizione della scuola pubblica, dato che, si sa, l’educazione non spetta allo Stato, per non parlare della scomunica dell’Oms e del suo documento standard per l’educazione sessuale. C’è da dire altro?».

 

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