La Provincia: «Non ci sono più soldi»

Rimini

RAVENNA. Dopo gli allarmi e le proteste per i tagli severi dei trasferimenti statali la Provincia passa all’azione e invia una lettera agli istituti superiori nella quale non solo spiega lo stato di profonda crisi ma soprattutto mette nero su bianco l’intenzione di non provvedere più alle esigenze di quelle scuole che dovessero aumentare il numero degli iscritti. Una mossa che il dirigente scolastico Marcello Landi, il presidente del consiglio d’istituto Giuliano Talbi e il collegio dei docenti del liceo artistico Nervi - Severini giudicano in una nota «gravissime» mentre bollano come «stravagante» l’invito contenuto nella lettera inviata dalla Provincia: «Si invitano codesti spettabili dirigenti a considerare che, eventuali aumenti del numero degli studenti ospitati, dovranno essere affrontati unicamente mediante razionalizzazioni degli spazi esistenti senza alcun contributo di tipo economico a carico della Provincia di Ravenna». Una preoccupazione che per il preside Landi si estende alla salvaguardia del diritto allo studio, sancito dalla Costituzione e al tema mai abbastanza valorizzato della lotta alla dispersione scolastica. «Quello del diritto allo studio è uno dei punti di forza del Liceo artistico che durante il corso dell’anno scolastico accoglie sempre più numerosi gli alunni che erano stati orientati in maniera imprecisa prima delle iscrizioni». Ma dalla Provincia l’assessore ai lavori pubblici Secondo Valgimigli difende la scelta fatta. «Quest’anno siamo riusciti a mettere a sedere tutti gli studenti. Per l’anno prossimo non ci sono certezze, attendiamo i numeri dall’ufficio scolastico. Abbiamo inviato la lettera per spiegare la situazione. Fate attenzione perché il numero di studenti deve essere proporzionale alla disponibilità di spazi e non deve essere maggiore, tanto più in vista della certificazione antincendio che stiamo ottenendo per tutte le scuole. Le soluzioni alternative in caso di aumento di alunni sono sempre meno. Attualmente il liceo Classico ha una succursale all’istituto Callegari, mentre il Ginanni e lo Scientifico hanno trovato posto al Morigia».

 

 

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