Salgado, Fellini, Glaser... L'Emilia-Romagna si mette in mostra

Rimini

Pittura, scultura, fotografia, ceramica, dall’antico al moderno fino al contemporaneo, ospitati da musei, chiese, palazzi nobili e reali, tutti da scoprire. È un percorso eloquente quello offerto dalle terre romagnole e oltre, da intraprendere durante le vacanze natalizie con un’unica destinazione: andar per mostre.
Partendo, virtualmente, da Forlì che ha reso omaggio all’ottava arte con una mostra fotografica tra le più importanti nel mondo: Genesi, ultimo grande lavoro di Sebastião Salgado. Promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, allestita nella ex chiesa di San Giacomo fino al 29 gennaio, espone 200 scatti in bianco e nero, realizzati nell’arco di otto anni dal maestro della fotografia brasiliano, che restituiscono la storia del mondo ancora incontaminato che abbiamo la fortuna di abitare e producendo in chi le guarda indimenticabili emozioni. Nel fine settimana appena concluso la mostra ha superato le 25.000 presenze, superiori anche a quelle registrate nello stesso periodo del 2015 da Steve McCurry. Il 24 dicembre la mostra sarà aperta dalle 9.30 alle 13.30, mentre resterà chiusa il 25 e 26. Riapertura il 27 dalle 9.30 alle 18.30.
Accanto alla ex chiesa di San Giacomo, gli spazi dei Musei San Domenico ospitano fino all’8 gennaio una mostra di valore storico oltre che artistico, dal titolo L’Ebe mai vista. Un viaggio nella storia e nei personaggi che l’hanno fatta grande che espone (anche) i gessi utilizzati da Antonio Canova per realizzare la statua commissionata all’artista dalla contessa Guarini di Forlì nel 1817.
Nelle cellette del piano terra dei Musei San Domenico, inoltre, è allestita con la stessa tempistica la mostra archeologica Per gli uomini e per gli dei. Necropoli, villaggi e contesti rituali del IV e III millennio a.C. tra Forlì e Faenza. Siamo nell’età del Rame, di cui la necropoli Celletta dei Passeri di Forlì costituisce, con le sue 75 tombe, una testimonianza eccezionale.
A Ferrara la mostra Orlando furioso. 500 anni al Palazzo dei Diamanti è dedicata a Ludovico Ariosto: ha registrato così tanto successo che è già stata prorogata fino al 29 gennaio. Un vero e proprio tour tra capolavori come La battaglia fantastica di Leonardo, Fedra di Raffaello, San Giorgio e il drago di Paolo Uccello o Il baccanale degli Andrii di Tiziano. Dipinti, ma anche sculture, incisioni, arazzi, armi, libri.
Una vera e propria sorpresa è poi l’esposizione promossa fino al 5 febbraio dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola al Centro Isola: Volti. Ritratti in Romagna dal primo Novecento ad oggi. Settanta opere notevoli s’intrecciano a storie eccezionali che in Romagna si sono consumate nell’ultimo secolo: dai disegni di Fellini al ritratto di Gabriele D’Annunzio a cavallo (ma è un cavallo a dondolo!) che fece il militare a Faenza, a quello di Antonioni che fu a Ravenna per girare “Deserto rosso” e via dicendo.
Un’altra bellissima storia romagnola è quella raccontata da Foto, oggetti e costumi dal set del Casanova di Federico Fellini, al Museo della città di Rimini fino al 27 dicembre. Del film in mostra le foto scattate sul set da Pierluigi Praturlon, gli abiti creati da Danilo Donati – che gli valsero il suo secondo Oscar – i disegni del regista, l’uccello meccanico e l’imponente specchio utilizzato nella famosa sequenza di Madame D’Urfé e molto altro.
Accanto, poi, non poteva mancare un omaggio al suo amico, una mostra fotografica dedicata a Marcello Mastroianni proveniente dalla Fototeca di Lorenzo Pellizzari.
Sempre a Rimini gli spazi della Far ospitano fino al 29 gennaio Milton Glaser, tra i maggiori grafici dell’età contemporanea.
Cento opere d’arte nipponica, dieci stampe giapponesi e le immagini di Tokyo sono invece al Mic di Faenza nella mostra Made in Japan, fino all’8 gennaio. Obbligatoria è una visita alla vastissima raccolta di ceramica custodita dal museo.
Sono tre gli eventi al Mar di Ravenna fino all’8 gennaio. La mostra La casa di Nostra Donna, immagini e ricordo di Santa Maria in Porto Fuori, raccoglie le immagini della chiesa dal Settecento ai nostri giorni.
Dedicato ai giovani artisti e curatori under 40 è invece Critica in arte con opere di Cristiano Tassinari, Enrico Tealdi e gruppo Caco3.
Il festival Transmissions propone quindi Adriano Zanni. Cosa resta (la Ravenna post "Deserto rosso") e Providence 2000-2010 di Pippi Zornoza, che esplora i dieci anni della prolifica scena noise della città.
Infine, fino al 27 dicembre nello splendido Castello Malatestiano di Longiano, la Fondazione Tito Balestra propone altre due mostre interessanti: Il libro d’artista, omaggio a quattro capolavori dell’editoria d’arte con litografie e incisioni originali di Matisse, Picasso, Mirò e Calder, e il percorso artistico dell’eclettico artista di Via Bizzuno Mario Nanni (fino al 31 gennaio). L’occasione è ghiotta anche per vedere l’intera collezione Balestra, una preziosissima raccolta di opere d’arte maggiori del Novecento.

A Bologna. Tre i grandi eventi bolognesi. Fino al 23 marzo nella cornice di Palazzo Albergati La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo che ha come protagoniste le opere di Frida Kahlo e Diego Rivera. Nel suggestivo Palazzo Belloni fino al 7 maggio in mostra c’è Dalì Experience, 200 opere provenienti dalla collezione The Dalí Universe, una delle più ricche documentazioni della storia artistica di Dalí, protagoniste di un percorso interattivo e multimediale (4 le sculture monumentali posizionate in punti strategici del centro storico). A Palazzo Pepoli va invece in scena il fumetto: una grande antologica celebra Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito. Fino al 19 marzo in mostra 400 opere tra disegni, acquerelli, chine, riviste e rarità.
Inoltre fino all’8 gennaio due mostre sono dedicate a Giorgio Morandi: Ennio Morlotti. Dalla collezione Merlini al Museo Morandi in via Don Minzoni, e Bologna dopo Morandi 1945-2015 a Palazzo Fava.


Infine poco distante, a Pieve di Cento, il Museo Magi 900 propone Omaggio alla femminilità nella Belle Époque. Da Toulouse-Lautrec a Ehrenberger. Dipinti, sculture, manifesti, incisioni e riviste di Boldini, Bonzagni, Corcos, Dudovich, Helleu, Martini, Ehrenberger, Rops, Toulouse-Lautrec e altri protagonisti dell’arte europea tra Ottocento e Novecento, fino al 31 gennaio. 

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