Rimini, dopo l'omicidio alla stazione sarà potenziata la video sorveglianza

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Si è riunito oggi, presieduto dal Prefetto, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nel corso del quale è stata esaminata, tra l’altro, anche la situazione complessiva dell’area circostante la Stazione ferroviaria di Rimini, ove la scorsa domenica si è verificato l’accoltellamento e il decesso di un cittadino di origini filippine.

A seguito di una compiuta valutazione si è deciso un ulteriore rafforzamento dei servizi di prevenzione generale, nell’ambito del controllo coordinato del territorio, anche attraverso l’intensificazione della frequenza dei “passaggi” delle Forze dell’Ordine già in atto per l’area in argomento, dove peraltro è presente un presidio di militari dell’Esercito Italiano impegnati nel progetto “Strade sicure”.

Da domani sarà inoltre operativo sul territorio il Reparto Prevenzione Crimine dell’Emilia Romagna che agirà, attraverso specifici e mirati interventi, all’interno di un dispositivo multidisciplinare che prevede altresì controlli ai viaggiatori e agli esercizi commerciali.

Tale contesto vedrà, tra le risorse in campo, l’impiego di unità cinofile.

Il Prefetto ha poi posto all’attenzione del tavolo il tema della video sorveglianza, che rappresenta una tra le misure di controllo del territorio e un efficace strumento di ausilio per l’attività delle Forze dell’Ordine e delle Polizie Locali.

In tale prospettiva è stata approvata l’implementazione della video sorveglianza proposta dal Comune di Rimini nell’ambito delle iniziative di prevenzione e di contrasto alla vendita e allo spaccio di sostanze stupefacenti, come pure è stato dato l’assenso al progetto di video sorveglianza del Comune di Pennabilli.

Sul fronte della sicurezza integrata e partecipata è stato espresso parere favorevole all’installazione di ulteriori telecamere, nel novero dei progetti presentati da Rimini e da Bellaria Igea Marina per l’impiego dello street tutor, figura disciplinata da legge regionale, con il compito di mediazione dei conflitti nelle aree adiacenti i locali della movida e i luoghi nei quali si svolgono eventi e con attività di monitoraggio su potenziali situazioni di rischio per la sicurezza urbana.

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