Accuse di molestie a Riccione: l'atleta ritrova l'arbitro di scherma che aveva denunciato

Riccione

La giovane atleta si trova come arbitro l’uomo che ha denunciato per molestie. È quello che è successo durante una gara di Coppa Italia regionale di scherma a Santa Venerina, in provincia di Catania. L’arbitro coinvolto è il palermitano Emanuele Bucca (internazionale, giudicato uno dei migliori arbitri a livello mondiale nella sciabola) indagato dalla Procura di Rimini dall’ottobre scorso dopo che la giovane schermitrice lo ha denunciato per violenza sessuale. Il teatro delle molestie sarebbe infatti stato un hotel di Riccione.

Il caso

A raccontare il nuovo caso è stato il quotidiano La Repubblica. A inizio aprile l’atleta minorenne e la sua famiglia vengono a scoprire che Emanuele Bucca, arbitro 42enne, dirigerà una delle sue gare all’interno della competizione. Il problema? I genitori della ragazza hanno formalmente denunciato Bucca lo scorso luglio per violenza sessuale. Vista la situazione, la famiglia si è messa in contatto con il presidente di Federscherma Paolo Azzi per un suo intervento. Azzi, dice la famiglia, li avrebbe invitati a rivolgersi direttamente alla Procura del Coni e alla Procura federale.

Le molestie

Le molestie nei confronti dell’atleta, all’epoca dei fatti 16enne, risalirebbero al maggio del 2021 in una struttura ricettiva della Perla verde. Stando al racconto fornito dalla ragazza, Bucca l’avrebbe insistentemente baciata e palpeggiata. Per questo motivo, all’inizio del luglio del 2021 i genitori hanno scelto di sporgere denuncia. Sulla questione sta indagando la Procura di Rimini, ipotizzando il reato di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima. A seguito dei riscontri, la Procura ha fissato l’incidente probatorio.

Un secondo caso

La vicenda della schermitrice 16enne non è l’unica che coinvolge Bucca. A ottobre 2021, sempre a Riccione, l’arbitro sarebbe stato protagonista di un altro episodio di molestie sessuali, questa volta ai danni di una giovane arbitra di scherma. Bucca la avrebbe invitata nella propria stanza, promettendole facilitazioni nella carriera in cambio di favori sessuali. Di fronte al rifiuto della donna, Bucca avrebbe insistito, impedendole in un primo momento di uscire dalla stanza ma la ragazza era poi riuscita ad allontanarsi. Il caso della giovane arbitra non era arrivato in Tribunale, rimanendo nell’ambito sportivo. Era stato raggiunto un patteggiamento, trasmesso alla Procura Generale del Coni che aveva dato parere favorevole e il patteggiamento era stato ratificato passando in giudicato l’11 gennaio 2022. La sanzione a Bucca era stata quindi comminata e notificata una sospensione di 30 giorni “senza incolpazione”, un accordo che ha evitato il processo sportivo davanti ai tribunali federali.

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