Ravenna, positiva dopo essere stata dal medico: «Stava già male»

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Ritiene di «essersi contagiata nell’ambulatorio» quando si è recata a portare la documentazione medica per il marito. Sta valutando «come tutelarmi». E assicura che la prima cosa che farà «una volta guarita, sarà cambiare medico». A parlare, a stento tra un colpo di tosse e l’altro, nel primo giorno senza febbre, è una delle persone assistite dal dottore critico su mascherine e vaccini ricoverato dalla vigilia di Pasqua per una polmonite bilaterale da covid (un caso già citato nei giorni scorsi dal Corriere Romagna). Risultata positiva pochi giorni dopo essersi recata nel suo studio, racconta il suo calvario personale, il tira e molla su cure e prescrizioni fino al doppio episodio che l’ha sconvolta. Il primo al momento della richiesta del tampone, quando il medico, di fronte alla sua insistenza per farlo, le avrebbe risposto «va bene, ma adesso lasciatemi in pace che non riesco a riposare che anch’io non sto bene». Era il 30 marzo. Il secondo, venerdì 2 aprile, proprio il giorno prima che il medico venisse ricoverato, «quando mi disse “non ti preoccupare, è una patologia che dura tra i 15 giorni e un mese, ci vuol del tempo. Anch’io è una settimana che ho la malattia”. Solo allora – spiega – ho ricollegato le due frasi. Lui non mi ha dichiarato quale fosse la malattia, io con lui però parlavo della mia, che è il covid ed è certo, perché avevo già l’esito del tampone». Il medico invece lo avrebbe fatto per la prima volta l’indomani all’arrivo in ambulanza al pronto soccorso; e il test ha confermato la sua positività. «Quando l’ho saputo, mi sono arrabbiata». Il caso del medico "no mask" sta facendo parlare da giorni e le sue posizioni contro l'utilizzo delle mascherine erano note.

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