Virus Ravenna. Voce: "In corsia risultati incoraggianti"

RAVENNA. L’urologo Salvatore Voce da giorni, assieme a tanti suoi colleghi, combatte la dura battaglia contro il Covid-19. Seppure la sua specializzazione medica preveda altro, Voce si trova a lottare contro il virus. «Il personale medico dell’ospedale Santa Maria delle Croci sta dando una risposta straordinaria per compattezza e disponibilità – commenta il noto medico -. Siamo uniti per vincere una sfida complessa e drammatica. Un’intera palazzina è stata dedicata ai pazienti colpiti dal virus e medici di differenti specialità sono scesi in campo al fianco dei colleghi direttamente interessati, per formazione, dall’emergenza. In corsia si vedono molti gesti di umanità, non ultimo la scelta di due medici oncologici che hanno deciso in piena autonomia di mettersi a disposizione per assistere i pazienti terminali affetti da Covid-19. Grazie ai due oncologici, le persone possono usufruire di un supporto farmacologico per affrontare il dolore. I due medici gestiscono un’altra fase molto delicata e importante: la comunicazione ai famigliari dell’evoluzione della malattia e dell’eventuale esito infausto. Si tratta di un passaggio fondamentale che, anche in un momento di emergenza nazionale, non può essere ignorato. Abbiamo tutti in mente le immagini di quanto avvenuto in Lombardia, con le bare che lasciano l’ospedale in camion dell’esercito, e di quanto sia difficile gestire una situazione tanto complicata. Ebbene a Ravenna ci sono persone che si sono presi in carico anche il compito di comunicare con i parenti nel miglior modo possibile. Questo ci restituisce un’umanità che non deve mai venire meno».

Speranze in corsia
Voce condivide l’organizzazione voluta dalla Direzione sanitaria che, con un certo anticipo, ha saputo predisporre intere aree delle sue strutture: «Tutto quello che viene fatto in corsia è concordato con la Direzione sanitaria. Sono giorni a forte impatto emotivo. Siamo uniti e determinati; lottiamo anche contro la paura di portare a casa nostra il virus. Il rischio c’è, ma il nostro compito primario, in quanto medici, è di salvare più vite possibili. La speranza di tutti è che presto ci possa essere un’inversione di tendenza e che il numero di contagiati possa presto diminuire. L’ospedale di Ravenna sta rispondendo molto bene, il piano organizzativo funziona. Potrebbe essere stato decisivo avere avuto qualche giorno in più per organizzarci, rispetto all’esplosione di casi che ci sono stati in Lombardia ma anche a Rimini. Quest’ultimo presidio fa parte dell’Ausl Romagna ed è sicuramente stato molto utile confrontarci con i nostri colleghi per capire come comportarci. Rimini purtroppo è sottoposta a una pressione altissima».

Chiediamo infine a Voce se con il passare dei giorni il personale medico è riuscito a comprendere meglio il manifestarsi e l’evoluzione del Covid-19: «Un fattore determinante su cui si basa la medicina è l’esperienza – conclude l’urologo -; per cui il tempo aiuta a valutare l’efficacia delle terapie e le risposte dei pazienti. Mi sento di dire che l’uso di determinati farmaci di cui si parla sempre più spesso, per intenderci quelli per contrastare l’artrite reumatoide, mostra risultati incoraggianti».

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