Turismo a Ravenna, gli esperti prevedono un 2023 positivo per le città d'arte

Dalla Borsa internazionale del turismo di Milano arrivano segnali importanti per le città d’arte con il 2023 che si presenta come l’anno della ripresa, dopo la pandemia e nonostante la guerra in atto in Ucraina e la crisi energetica. Le previsioni dell’Osservatorio Bit parlano della crescita prepotente delle città d’arte, grazie anche al ritorno degli stranieri, mentre gli operatori alberghieri lanciano l'allarme su un possibile aumento della tassa di soggiorno. Secondo i dati regionali con 606mila arrivi nel territorio comunale nel 2022, Ravenna è già allineata con la tendenza in atto, raggiungendo numeri sempre più vicini ai risultati pre pandemia. Ospite degli spazi della Regione alla Bit anche Ravenna Incoming che ha incontrato operatori e raccolto contatti. «Le città d’arte – spiega l’assessore regionale Andrea Corsini – erano in forte crescita, poi la pandemia per due anni ha inferto un colpo durissimo soprattutto agli arrivi dall’estero. Già oggi siamo sopra il 2019 grazie a una grande capacità di ripresa. Come regione potenziamo e investiamo il 30% in più sui mercati esteri e promuoviamo campagne di comunicazione sui social (si veda quella con Stefano Accorsi testimonial). In più sosteniamo eventi sportivi, culturali e musicali che generano presenze». Sulle caratteristiche specifiche di Ravenna, lontana dai collegamenti viari principali e dotata di un numero limitato di posti letto, ritenute spesso dei punti deboli, Corsini taglia corto: «Sulle strutture ricettive la Regione può fare poco, ma si può mantenere un’offerta di qualità con quello che c’è cercando di alzare i livelli di occupazione. Sui collegamenti ci saranno novità che non posso al momento anticipare». Le previsioni rosee sulle città d’arte hanno sollevato timori circa l’aumento della tassa di soggiorno. Il Governo ha lasciato infatti facoltà ai comuni di alzare la tassa fino a 10 euro. Tema che il sindaco Michele De Pascale allontana: «Abbiamo già la tassa di soggiorno fra le più alte della costa, quindi non useremo quella leva. Potrebbero esserci aggiustamenti minimi su campeggi nella differenza fra piazzole e bungalow. La questione riguarda le grandi città che possono mettere la tassa anche a 10 euro riempiendo ugualmente gli alberghi». Senza gli operatori dell’est Europa, alla Bit si muovono i paesi asiatici, Usa e Canada. «Ho visto una grande affluenza, a livelli pre pandemia – racconta Federica Guerra, operatrice del consorzio Ravenna Incoming –, i tour operator mi sono sembrati tutti molto interessati a proporre mete meno caotiche rispetto al passato: cercando magari di dedicare un giorno in meno alle metropoli, a Roma o Milano, e uno in più a luoghi in cui si possa fare un turismo un po’ più calmo. Prima del Covid, città come Ravenna erano meno considerate, oggi invece l’interesse mi pare decisamente cresciuto. E ho notato molta attenzione anche per alcune nostre proposte specifiche: come i workshop di mosaico (anche perché la maggior parte degli operatori lavora con gruppi non troppo grandi) o il percorso Dante Bike Ravenna-Firenze, anche per un pubblico individuale».