Ravenna, ricerche senza esito per il sub di Pescara: si allarga l’area seguendo le correnti VIDEO

Terzo giorno di ricerche senza esito al largo della costa ravennate, nel tentativo di rintracciare Ugo Coppola, il sub 54enne di Pescara dichiarato disperso dalle 13.30 di mercoledì, al termine di un’immersione di gruppo organizzata dal Dive Planet di Rimini alla piattaforma metanifera del Paguro, sprofondata dopo l’esplosione del 28 settembre 1965 e divenuta meta di tanti appassionati di un insolito habitat marino da anni tutelato.

Dall’alba di ieri sono proseguite le ricognizioni aeree con il veivolo Atr42 della Guardia Costiera di Pescara, in un’area che si estende a circa 12 miglia dalla costa e che varia a seconda delle correnti. La speranza è di rintracciare il corpo del 54enne, ormai quasi completamente svanite le possibilità di trovarlo ancora in vita. Sott’acqua le perlustrazioni sono invece affidate ai diversi nuclei sommozzatori che si sono alternati in queste giornate di ricerche, quelli del Roan, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza di Rimini, mentre sulla superficie dell’acqua sono presenti le motovedette della Guardia costiera di Ravenna, che coordina le ricerche coadiuvata dalle squadre di Cesenatico e Rimini.

Coppola potrebbe trovarsi ancora intrappolato tra le cavità del relitto, la cui profondità arriva ai 30 metri, anche se l’immersione non prevedeva di raggiungere il fondale, dove si trova il cratere dell’esplosione che fece inabissare la piattaforma causando la morte di tre persone. Possibile che sia al di sotto dei 26 metri, livello oltre il quale la visibilità è praticamente nulla.

Tra le ipotesi non si esclude che il 54enne abbia accusato un malore, in seguito al quale l’eventuale perdita del boccaglio potrebbe avere ulteriormente appesantito il peso del corpo. Nella giornata di ieri sono inoltre emerse testimonianze di un certo peso. Come quella dell’ex istruttrice della scuola sub di Pescara, che decise di interrompere il corso e allontanare Coppola ritenendolo non idoneo al brevetto. Licenza che il 54enne ha successivamente conseguito in una scuola fuori provincia, ottenendo così tutte le carte necessarie per poter partecipare alla spedizione di mercoledì organizzata dall’associazione sportiva riminese.

E’ lecito ipotizzare che le indagini, una volta concluse le ricerche, possano orientarsi sia sulla dinamica stessa dell’escursione subacquea, sui brevetti e sui certificati medici presentati per l’iscrizione, sentendo gli accompagnatori e gli stessi compagni di immersione, per un totale di oltre 20 persone che mercoledì mattina si sono imbarcate a Rimini alla volta del Paguro, ignari di quel che sarebbe accaduto.

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