Ravenna, la protesta del centro: "Noi ostaggi del traffico"

Ravenna

Il centro storico è diventato una scorciatoia per attraversare la città. A sollevare il problema è Elisa Ravaioli, che abita a due passi dalla stazione ed è esasperata, come molti suoi vicini, dalla mole di traffico che si è riversata sulle vie del centro in seguito alla chiusura del ponte di Teodorico.

Il problema

«Via Carducci, via Pallavicini e le strade limitrofe sono state scambiate per tangenziali – dice Ravaioli –. Dalle 5 del mattino iniziano a passare auto, camioncini, motorini, autobus e fino alle 11 è un serpentone di mezzi. Nel pomeriggio, dalle 17 in poi la situazione è la medesima. E dalle 20 è anche possibile percorrere via Mariani; per cui chi arriva dal mare si trova una bella scorciatoia. In sintesi, l’organizzazione del nostro bel centro storico attualmente si presenta così. Chi da nord deve andare a sud in auto, se attraversa il centro passando da via di Roma, fa il percorso più breve e di sicuro il più bello, può vedere scorrere prima Sant’Apollinare Nuovo e poi Santa Maria in Porto e Porta Nuova. Chi arriva dal mare, attraverso il centro storico di fatto percorre una scorciatoia per arrivare ovunque in città. Si entra in via Candiano, si passa in viale Pallavicini e poi giù per via Carducci o davanti alla stazione. Gli incroci di via Candiano con i viali e quello di via Carducci vicino alla stazione sono perennemente intasati».

Elisa Ravaioli ha provato a chiedere un incontro con l’Amministrazione, ma ancora non è stato possibile fissarlo: «Il rifacimento di un ponte – spiega – è senz’altro una buona notizia. Ma come ogni cosa è veramente fatta bene se affrontata in tutta la sua complessità. I lavori sul ponte di Teodorico hanno generato molti problemi che tocchiamo con mano ogni giorno e ogni notte. Se si vuole salvaguardare la vivibilità del centro ed evitare ingorghi occorrono probabilmente amministratori più interessati ad affrontare la questione. Dispiace dirlo, ma nel caso del ponte Teodorico l’impressione è che il problema del traffico non sia stato affrontato con sufficiente profondità. Semplicemente sono stati aperti pezzi di strada prima inaccessibili e sperato che le auto si distribuissero razionalmente. Stesso approccio per il servizio di trasporto pubblico. Si sono dirottati gli autobus che passavano dall’area chiusa nella via più prossima, ovviamente dal lato del centro. Ci si chiede quali valutazioni siano state fatte sul fronte dell’impatto ambientale scegliendo di concentrare così tanti autobus in pochi metri di strada: inquinano come dei camion e siamo sempre in centro storico, nella zona delle scuole».

C’è preoccupazione per l’immediato futuro: «Con la ripresa delle scuole e l’aumento dei pendolari, una volta terminata l’estate, la zona sarà ulteriormente congestionata. Le scelte di mobilità appaiono assurde per la sicurezza di pedoni e ciclisti, per l’impatto ambientale sul centro storico e per la vivibilità dell’area del centro che va da Porta Serrata a Porta Nuova lato stazione. Si chiede quindi al Comune un immediato ripensamento della mobilità in termini più accettabili».

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