Ravenna, influenza, vaccinazioni in crescita: “Il Covid? Molto diffuso in questi giorni”

Ravenna

La campagna di vaccinazione contro l’influenza ha preso il via lo scorso 13 ottobre e le prime settimane hanno mostrato adesioni in crescita rispetto all’analogo periodo del 2024. A parlarne è Giulia Silvestrini, direttore facente funzione dell’Igiene Pubblica dell’Ausl Romagna: «Nella prima settimana, le vaccinazioni sono state superiori del 36% rispetto alla prima settimana dell’anno scorso, la seconda settimana ha fatto registrare un +32% e la terza un +11%. Complessivamente, fino ad ora, nel bacino romagnolo si sono protette circa 94mila persone. La fascia che ha aderito maggiormente è quella dai 65 agli 84 anni, con 52.367 inoculati. Bisogna invece fare meglio nella fascia di chi ha più di 85 anni. La crescita, rispetto al 2024, non può che farci piacere e speriamo che la propensione a vaccinarsi si confermi anche nelle prossime settimane. Nel distretto di Ravenna, per ora abbiamo effettuato 11.300 vaccini, a cui si aggiungono i 6.850 a Lugo e i 4.500 a Faenza. Storicamente Ravenna è la provincia che si vaccina di più in Romagna; l’anno scorso siamo arrivati al 58,7% e quest’anno ci auguriamo di crescere fino al 60%, in modo da avvicinarci ancora di più all’obiettivo del 75%».

Nella campagna di vaccinazioni sono impegnati i medici di base e le strutture dell’igiene pubblica: «Oltre che dal medico di base è possibile prenotare la vaccinazione attraverso il Cup Web e il fascicolo elettronico – spiega ancora Silvestrini -. La diffusione dell’influenza è ancora limitata, ma quest’anno ci aspettiamo una forma aggressiva a causa della variante B Victoria, che non si presenta da qualche anno e nei confronti della quale le persone hanno perso progressivamente l’immunità. Silvestrini si sofferma sui casi registrati fino ad ora: «I tamponi fin qui effettuati hanno mostrato una larga circolazione del covid che, da un po’ di tempo, si manifesta con stati anche febbrili. Chi nelle scorse settimane ha avuto la febbre è molto probabile che abbia contratto il covid. Le prime forme influenzali sono state invece registrate a partire da questa settimana. Il picco è atteso nei mesi a venire, per cui c’è ancora tempo per vaccinarsi e proteggersi».

Silvestrini spiega che, quest’anno, i medici sentinella del territorio non dovranno segnalare soltanto i casi con febbre: «Le nuove disposizioni del Ministero richiedono le segnalazioni anche per casi di tosse e mal di gola. Rispetto agli anni precedenti attendiamo quindi numeri più alti. Al momento non siamo ancora partiti con la pubblicazione dei bollettini, ma stiamo ricevendo le prime segnalazioni. Questa settimana abbiamo registrato una media di 8 casi su 1.000, mentre l’anno scorso nello stesso periodo erano di 5 su 1.000. Credo che ciò dipenda anche dal fatto che è stato introdotto un nuovo criterio».

Oltre alla campagna contro l’influenza è partita anche la stagione delle vaccinazioni contro il covid: «Anche in questo caso registriamo una crescente attenzione delle persone. Rispetto all’anno scorso i numeri dei vaccinati sono in miglioramento e questo è molto importante perché, come detto, il virus sta circolando molto ed è bene che i soggetti più fragili e i caregiver, che stanno a contatto con persone con patologie, si vaccinino per proteggersi. Per ricevere il siero bisogna prenotarsi all’Igiene ambientale prendendo appuntamento con le strutture. Per ora non sono previsti open day visto che c’è ancora posto per chi vuole vaccinarsi. L’augurio è che la tendenza di queste prime settimane prosegua per il resto della campagna vaccinale».

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