Ravenna, il triste Natale in esilio dei bimbi ucraini
- 11 dicembre 2022

Per i bambini ucraini residenti a Ravenna San Nicola carico di doni è arrivato ieri pomeriggio, dopo la messa celebrata da padre Viktor a San Giovanni Battista, davanti all’intera comunità. Un momento di festa che nel mondo ortodosso si celebra di solito il 19 dicembre e quest’anno ha un valore speciale per le famiglie rifugiate in città. Da mesi gli arrivi di profughi dall’Ucraina erano stabili con arrivi e rientri, ora invece, complice il prolungarsi della guerra e la durezza del lungo inverno slavo, sono attesi nuovi flussi. «Fino a settembre – spiega Idio Baldrati, presidente della cooperativa La Pieve - abbiamo avuto la nostra struttura non al completo con 30 posti su 50 occupati, ora siamo circa a 40 ma ci aspettiamo nuovi arrivi, donne e bambini, inviati dalla Prefettura. Nei nostri piani l’ex casa del Clero andrà adibita in futuro all’accoglienza di persone disabili, ma il flusso di profughi prosegue e come le altre strutture individuate dalla prefettura continuiamo ad accogliere chi scappa dalla guerra». L’ex casa del Clero ad aprile aveva accolto ballerini e musicisti del teatro nazionale di Kiev grazie all’interessamento di Cristina Muti e di Ravenna Solidale, una sessantina di persone poi rientrate in patria in settembre. Rimangono i nuclei provenienti da Mariupol, città completamente distrutta e in mano russa. I bambini presenti continuano a frequentare a distanza le scuole ucraine per non spezzare tutti i legami.