Ravenna, il reparto di Ortopedia dell’ospedale è tra i migliori cento in Italia

Ravenna

L’unità operativa dell’ospedale di Ravenna, guidata da Alberto Belluati, direttore del dipartimento Osteoarticolare dell’Ausl Romagna, compare nella guida 2024 alle 100 migliori strutture di cura, nel capitolo dedicato alle prestazioni ortopediche di anca, spalla e ginocchio. Una presenza a pieni voti in termini di trattamento medico, servizio al paziente e indicata come “ottimo” per la reputazione. La guida, stilata dall’istituto tedesco di Qualità e Finanza e ripresa da Repubblica Salute, ha preso in esame le tre ortopedie più richieste alla ricerca delle prestazioni migliori erogate dal sistema sanitario nazionale. Reputazione, igiene, servizi al paziente, assistenza medica infermieristica, protesica e qualità della ricerca sono i parametri individuati e verificati in 1377 strutture sanitarie pubbliche e private.

Il direttore Belluati, da 16 anni primario a Ravenna, guarda al risultato con soddisfazione. «Essere tra i primi 100 come ortopedie ospedaliere, indipendenti dalle università, è valore aggiunto. In Italia siamo il presidio di sanità pubblica che fa più interventi di robotica, grazie al progetto che abbiamo promosso qui e che ci stanno copiando in tutto il Paese. Eseguiamo 800 interventi di chirurgia con protesi, 500 quelli di robotica del ginocchio». Grazie al dipartimento trasversale plasmato da Belluati e autorizzato dalla direzione dell’Ausl, i pazienti e le équipe delle ortopedie degli ospedali romagnoli, ad eccezione di Cesena che afferisce al dipartimento Grandi traumi, vengono a Ravenna per gli interventi programmati. Un’esperienza che rafforza il valore della sanità pubblica. «Nel nostro caso ho creato un gruppo di primari che vanno d’accordo, con medici ed équipe motivati. Al mio arrivo 16 anni fa, i medici non parlavano con i pazienti, abbiamo dovuto riconquistare la fiducia della cittadinanza, oggi facciamo 2.800 interventi l’anno, in 1.400 scelgono il nostro ospedale. La nostra presenza in pronto soccorso con il percorso ortopedico ha alleggerito la pressione sull’intera unità».

Sanità pubblica

Per la Romagna nella guida compaiono anche gli ospedali di Cattolica per la spalla e di Rimini, con citazioni per Lugo e Forlì, grazie al sistema di rete che vede le ortopedie condividere regole e organizzazione più di altri dipartimenti. «Quando la sanità pubblica funziona – assicura Belluati - va evidenziato e quello che emerge dal report sulle ortopedie è il buon funzionamento. I romagnoli non fanno più viaggi della speranza si curano qui. Altro indice importante è la riduzione dei contenziosi e delle richieste di indennizzi che è un indice di qualità elevato». La riduzione dei sinistri dà prova del miglioramento delle équipe che nei mesi estivi reggono l’urto dell’aumento della popolazione sulla Riviera e raddoppiano la presenza con doppi turni in pronto soccorso. «Nelle unità operative ortopediche della Romagna non c’è carenza di medici, siamo ad organico pieno, tranne a Ravenna dove siamo in 14 e mancano tre unità, ma a breve ci saranno i concorsi».

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