Ravenna, Federalberghi: "Turismo, la città ha margini per crescere"

Ravenna

«La città d’arte ha un forte potenziale ancora inespresso». Raffaele Calisesi, presidente di Federalberghi della provincia di Ravenna, sferza il comparto turistico auspicando un cambio di marcia soprattutto in termini di promozione del territorio. «Veniamo da una Pasqua – spiega il presidente – in cui si è raggiunto il quasi tutto esaurito nelle giornate di venerdì, sabato e domenica. Già da lunedì, però, le prenotazioni delle camere sono crollate, nonostante nel Nord Europa le vacanze proseguano anche per questa settimana. Nel decretare il successo del nostro turismo, non facciamoci trarre in inganno dalle gite scolastiche, che sono un indotto importantissimo per il settore ma non per gli alberghi. Le scolaresche spesso soggiornano in altre realtà, non a Ravenna». Calisesi invita a guardare mercati di riferimento come gli Stati Uniti, il Giappone, l’Europa: «Per nostra fortuna, la storia ci ha regalato un patrimonio immenso che dobbiamo valorizzare al meglio. In queste settimane, regioni come la Toscana e l’Umbria sono prese d’assalto dagli americani, a Ravenna non li abbiamo visti. Dobbiamo e possiamo fare di più. Questa non vuole essere un’accusa, ma un appello a pensare la promozione anche in una nuova chiave».

Il presidente di Federalberghi chiama in causa anche il sistema aeroportuale: «Rimini, Bologna e Forlì devono lavorare insieme e creare una rete, ispirandosi al sistema sperimentato in Veneto. Non dobbiamo cadere in meccanismi di pura competizione, anzi si dovrebbe collaborare e lavorare in maniera coordinata in modo da intercettare i vari mercati».

Obiettivo: il raddoppio

Il Consiglio direttivo e il Gruppo Giovani di Federalberghi Ravenna hanno incontrato il direttore di Apt Emilia Romagna Emanuele Burioni e l’assessore comunale al turismo Giacomo Costantini per fare il punto, a inizio stagione, sul settore turistico-ricettivo e sulle politiche di marketing promozionali messe in campo per la stagione 2023. Calisesi si chiede perché con otto monumenti Unesco, esclusa la Tomba di Dante, Ravenna non riesca a riempire i pochi alberghi della città. «La risposta - secondo Federalberghi - va ricercata nella gestione dei fondi per la promozione che andrebbero orientati per intercettare i flussi turistici, soprattutto in ambito internazionale, che ricercano mete come la nostra città può offrire. Una strategia potrebbe essere indirizzare le attuali risorse (circa 300mila euro secondo l’assessorato al turismo) su canali specializzati, perché il raddoppio delle presenze è un obiettivo realistico per la nostra città d’arte. Condividendo il pensiero di Calisesi, per il direttore Burioni occorre puntare sull’unicità di Ravenna in quanto città d’arte assieme all’offerta balneare, sportiva-naturalistica ed enogastronomica che rappresentano l’unicum del territorio provinciale». Secondo Federalberghi questo nuovo approccio potrà già manifestarsi attraverso il Campionato Europeo di Dragon Boat che si svolgerà a settembre, al Parco della Standiana, e che anticiperà i Campionati Mondiali di Dragon Boat che si svolgeranno nel 2024 a Ravenna e nell’organizzazione di un evento legato al turismo naturalistico del Parco del Delta del Po. Sempre sul tema turismo è intervenuto il consigliere comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che invita il territorio a riflettere «sulle debolezze croniche del proprio sistema turistico, carente e inadeguato, nel complesso, a rappresentare le risorse attrattive straordinarie e spesso uniche di cui la sua comunità meriterebbe di beneficiare non poco». Ancisi riporta che a Pasqua, è stato pubblicato il rapporto di Preply, da cui si evince la classifica delle 10 città italiane più apprezzate dai propri visitatori. In questa classifica, Ravenna non esiste. Contemporaneamente Ancisi invita a riflettere sulle presenze turistiche. Nella classifica delle prime 25 città per numero di presenze annuali, secondo l’ultimo rilevamento ufficiale dell’Istat, Ravenna è collocata al 18esimo posto.

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