Ravenna, De Pascale: «Io in Regione? Potrei essere una soluzione. Alle elezioni Bignami ci ha regalato 4-5 punti»

Guarda al voto delle Europee e alle elezioni comunali con piena soddisfazione Michele De Pascale, indicato da mesi come uno dei due candidati alla presidenza della Regione. Per la prima volta il sindaco e presidente della Provincia commenta i risultati. E sul proprio futuro, pur non sciogliendo le riserve, commenta: «Non sarò mai un problema, posso essere una soluzione».
Si aspettava un Pd in crescita?
«Sul piano nazionale dove l’unità ha prevalso si è dimostrata un’arma potentissima, bene ha fatto la Schlein e i candidati provenienti da percorsi amministrativi e di governo del territorio. Nelle liste per le Europee si è trovato un mix positivo tra figure nazionali e l’apporto dato dai territori. Per noi sindaci è un elemento di soddisfazione così come il risultato ampio di Bonaccini».
Su questa scia sarà lei il candidato alla presidenza della Regione?
«Ho fatto la scelta di non commentare i rumors ed è questo il contributo che posso dare. Di sicuro non sarò mai un problema, posso essere una soluzione».
A livello locale i comuni al voto venivano indicati tutti come contendibili, invece 13 su 14 sono nelle mani del centrosinistra. Se lo aspettava?
«Sul piano locale c’è un dato politico non confutabile: la gestione nel post alluvione da parte dei parlamentari del centrodestra e la totale posizione acritica degli esponenti locali ha fatto perdere loro credibilità nei confronti dei cittadini. Quando i sindaci hanno espresso critiche, la Regione si è confrontata, dal governo invece ci hanno ricoperto di insulti. I sindaci rieletti e i candidati erano lì anche nei giorni della rabbia e sono stati premiati. Se guardiamo le sezioni elettorali delle zone colpite di Ravenna presentano la stessa tendenza dei comuni alluvionati».
A chi va il merito?
«Abbiamo salutato amministratori straordinari, avanza una generazione giovane che farà parlare di sé. Merito anche della gestione eccezionale della segreteria provinciale di Alessandro Barattoni, non ricordo una gestione migliore».
La sindaca di Russi Valentina Palli ha detto che dopo la vittoria sente la responsabilità, con gli altri primi cittadini, di pretendere sicurezza per i propri territori. Cosa ne è dei piani strategici?
«Entro il 30 giugno saranno depositate 600 pagine di principi, un documento preliminare che non identifica un’opera o uno strumento. Non sappiamo se il commissario straordinario rimarrà in carica. Sono convinto che si debba partire dal basso con un’opera di ribellione. Il sistema di gestione non funziona e va rivisto radicalmente».
Le polemiche sui rimborsi dei beni mobili con il viceministro Bignami hanno segnato la fine della campagna elettorale
«Il governo non ha dato retta a Bignami, che minacciava di non destinare i rimborsi agli alluvionati e ora ci sono 60 giorni per la conversione del decreto che prevede 6mila euro, ma la norma va cambiata in Parlamento. Siamo stati tutti bravi in campagna elettorale, ma 4 – 5 punti ce li ha regalati lui».
Qual è il risultato più significativo?
«Dal punto di vista emotivo il risultato di Cervia, se guardo al dato politico dico: Conselice. Pensare che un ragazzo del 1999 si sia caricato sulle spalle un paese segnato da due alluvioni e mentre provavano a dargli ogni colpa lui faceva riunioni di caseggiato ovunque mi fa dire che in questa terra la gente ha voglia di futuro. Sangiorgi ha dato una grande lezione. Ed è per noi motivo di orgoglio».