Ravenna, clima ed esplorazione: così le tartarughe depongono le uova in Romagna

Ravenna

Potrebbe essere la sua missione di esploratrice ad aver condotto Susy a scegliere di deporre le uova nella spiaggia di Punta Marina, sito mai toccato prima da un evento del genere. Per la sua prole dal fine settimana scatterà una vigilanza h 24, mentre in questi giorni prosegue il monitoraggio diurno. Non si hanno notizie che La Caretta caretta, meglio nota come tartaruga marina comune, si fosse mai spinta sulle spiagge romagnole ma è certo che il cambiamento climatico sta influenzando le abitudini di vita di questi animali. «Si tratta di un esemplare adulto bello grande – racconta il direttore del Cestha Simone D’Acunto -, una specie protetta da tutelare, che in vista di possibili espansioni esplora nuovi territori dove trova condizioni favorevoli. Così oltre all’esemplare di Riccione, questo si aggiunge ai nuovi rilevamenti avvenuti in Veneto, Liguria e Toscana». Nel caso di Punta Marina la fortuna ha voluto che il gestore del bagno Susanna, da qui il nome attribuito alla tartaruga, abbia assistito nella notte tra il 27 e il 28 giugno alla risalita dell’esemplare e allo scavo del nido e la posa di 98 uova. Per il Cestha, il centro sperimentale per la Tutela degli Habitat e Centro conservazione fauna marina si tratta, spiega il direttore di «un evento storico per il territorio, ce lo aspettavamo, ma non quest’anno. Ora ci occuperemo del monitoraggio e sorveglianza del nido per i prossimi 50-60 giorni».

Per garantire la schiusa delle uova in sicurezza Cestha lancia un appello alla cittadinanza. «Abbiamo bisogno del vostro aiuto per sorvegliare il nido di tartaruga marina al Bagno Susanna di Punta Marina per massimizzare le possibilità di successo e assistere all’evento. Dal fine settimana vorremmo attivare dei turni di vigilanza con volontari, dopo un momento formativo. La parte più difficile è la notte dove si alza il rischio di vandalismi da parte di persone e di predazione della fauna selvatica. In più ci saranno presidi diurni per dare informazioni». Per il nido recintato e protetto sotto la sabbia saranno garantiti passaggi puntuali e di fatto una protezione h24 grazie a una convenzione con il Comune di Ravenna. Grazie all’associazione Tao (Turtle of Adriatic Organization) il nido, giudicato troppo vicino alla battigia, e alle attrezzature dello stabilimento balneare è stato spostato nella vicina spiaggia libera. Per il Cestha continua l’attività di ricerca e di divulgazione con il programma di rilasci in mare delle tartarughe curate nei mesi invernali. Fino ad ottobre verranno liberati poco meno di 40 esemplari pienamente recuperati. Questa nella sede del centro di via Molo Dalmazia 49 a Marina di Ravenna si terrà alle 21 la serata di formazione per i volontari che possono inviare una e-mail a: comunicazione.cestha@gmail.com oppure un messaggio su WhatsApp al numero 327 1305431 contenente nome, cognome, e-mail e numero di telefono. L’invito a chi non potrà partecipare ma è interessato è quello comunque di scrivere al centro per un primo contatto.

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