Ravenna, associazioni unite per contrastare la povertà alimentare

Ravenna

Come contrastare la povertà alimentare, come descrivere il fenomeno in numeri, e le strategie per combatterlo sono i temi al centro del convegno, promosso ieri alla sala Buzzi dalla rete di associazioni Ecologia di Comunità, in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali.

Un’occasione per fare il punto della situazione e lanciare la proposta di un Osservatorio permanente, presidiato direttamente dal Comune come strumento di monitoraggio della povertà e di orientamento delle politiche di contrasto. L’economista Massimo D’Angelillo, per Ecologia di Comunità e Daniela Biondi, per la Caritas Diocesana, hanno presentato i rapporti sulla povertà del 2021. La dirigente dei servizi sociali, Elena Zini, oltre ad approfondire la conoscenza sulle problematiche sociali in atto, ha analizzato le politiche e gli indirizzi dell’amministrazione comunale. Altro tema emerso è quello della nascita anche a Ravenna di una “Cucina popolare”, cioè una mensa come luogo di inclusione sociale per persone in difficoltà, sulla scorta di altre esperienze in Italia.

Il piatto sospeso

Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia e dalla crisi economica, l’esperienza del Piatto sospeso ha ampliato il raggio di azione. Nata sulla scorta della tradizione partenopea del Caffè Sospeso, vive sull’integrazione tra cittadini, ristoratori, negozi produttori e “mense sociali”, generando un circuito virtuoso.

Il Piatto Sospeso è un’operazione di contrasto alla povertà alimentare nata dalla collaborazione fra i comitati di Ecologia di Comunità e RavennaFood che raggruppa le imprese gastronomiche di qualità (ristoranti, gastronomie, produttori). Dai dati forniti dal coordinatore del progetto Franco Chiarini RavennaFood, il totale di unità alimentari consegnate nel 2021 è di 2.805, con un incremento del 40%, rispetto ai circa 2000 del 2020. I buoni emessi nel 2021 dalla rete RavennaFood sono 961, le consegne di sportine di prodotti e di pasti alle mense (Re di Girgenti, Caritas, Mensa di Fraternità San Rocco) sono state 1.415. A queste si aggiungono consegne a situazioni di emergenza abitativa, consegne al progetto Crescita e al progetto Housing First.

Il contributo di tanti

Il piatto sospeso prevede che un cliente acquisti buoni da 10 euro che si tramutano in un’unità alimentare per una delle mense sociali, come in “sportine della spesa” o come pasti. Collaborano al progetto tra gli altri la cooperativa Stadera, il Villaggio del Fanciullo, la coop Il Solco, il Villaggio Globale, Slow food.

Hanno portato il proprio contributo al convegno diverse realtà associative ravennati: Carla Soprani, che gestisce l’asilo Notturno “Re di Girgenti”, Paolo Fantini, responsabile della mensa di San Rocco, Dora Casalino, coordinatrice del progetto “Housing First”. A Gianandrea Baroncini, assessore alle politiche sociali il compito di chiudere i lavori e portare a sintesi le problematiche emerse.

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