Ravenna, ancora 200 bimbi in lista d'attesa nei nidi

Ravenna

RAVENNA - Dopo due anni di pandemia aumentano le domande di iscrizione ai nidi. Nonostante il calo demografico, è infatti cresciuta la richiesta delle famiglie, complici anche le riduzioni delle rette da parte di Comune con il programma “Andiamo al nido” e con le misure applicate per il quarto anno dalla Regione. Di pari passo cresce anche il numero dei non ammessi ai nidi comunali e convenzionati; fino a marzo saranno possibili scorrimenti in graduatoria e nuovi inserimenti, nello stesso mese si aprirà il bando per l’ammissione all’anno scolastico 2023–2024. Con l’ottava ammissione dall’inizio dell’anno scolastico sulla base dei posti disponibili, vengono accolte 5 domande (3 a termine e 2 fuori termine e assegnate le relative sedi a seguito di altrettanti ritiri). Risultano però esclusi dall’ammissione al servizio 68 bambini dalla graduatoria delle domande presentate nei termini (26 lattanti, 35 semidivezzi e 7 divezzi) e 148 bambini fuori termine (97 lattanti, 35 semidivezzi e 16 divezzi) per un totale di 216. Nel caso di mancato assolvimento dell'obbligo vaccinale, i bambini non in regola non potranno comunque accedere al nido d'infanzia e quindi non potranno frequentare strutture a gestione diretta da parte del Comune, strutture gestite in appalto, private convenzionate.


Per rispondere alla domanda delle famiglie sono stati presentati progetti per accedere ai fondi del Pnrr e in città nasceranno due nuovi asili comunali per un per un totale di circa 120 posti nido, per colmare le richieste inevase per le famiglie che vedono i propri figli esclusi dal servizio o fermi nelle liste d’attesa comunali. L’inizio dei lavori è previsto per l’estate del 2023 e la consegna per il 2025. Le due nuove strutture sorgeranno in via Canalazzo, dove attualmente si trova la scuola per l’infanzia statale Buon Pastore, per un importo a bando di 1.850.000 euro e in via Luigi Fontana, vicino al Polo Lama Sud, per un totale di 2.146.000 euro finanziati. Un terzo intervento era stato candidato ma non è risultato al momento finanziabile: si tratta della demolizione e ricostruzione del Nido Pavirani, con due sezioni per lattanti, una per divezzi e una per semi-divezzi per un ammontare di finanziamenti richiesti pari a 2.160.000 euro.

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