Rudy Gatta dopo Ravenna punta a New York: "Correrò la maratona, una grande sfida per i miei 40 anni"

Ravenna

RAVENNA. Tutto iniziò con #runwithrudy nel 2016, l’inedita campagna elettorale promossa da Rudy Gatta eletto quell’anno in consiglio comunale nelle file del Pd. A distanza di due anni la sua corsa non si è mai fermata e ora arriva l’annuncio della partecipazione alla maratona di New York, in programma il 4 novembre. Così l’avventura per il cooperatore con la passione per il dialetto romagnolo continua con #runwithrudy NY.

Gatta, perché continua a correre?

«Per vari motivi. Quest’anno ho compiuto 40 anni, l’età giusta per darsi nuovi obiettivi: così ho pensato alla Maratona di New York, il traguardo più famoso al mondo per chi ama correre. Sarà la mia prima corsa Oltreoceano, la seconda dopo quella di Ravenna del 2017».

Che cosa sa della maratona a stelle e strisce?

«È un atto individuale, un’esperienza intima. Ti trovi con te stesso per vedere se riesci a superare i tuoi limiti. Il primo che ha corso questa distanza è morto. La leggenda racconta che Filippide corre da Maratona ad Atene, consegna il messaggio della vittoria sui Persiani e muore. Quindi porto sempre grande rispetto per la prova. Il cuore si dilata di 2 centimetri e ci vuole un giorno per recuperare lo sforzo. In più ho subito un’operazione al piede dieci anni fa, con ricostruzione e nuovo assetto della caviglia, e per me correre non è mai scontato, specie se si tratta di una maratona».

Che cosa troverà a New York?

«So che si tratta di una grande emozione. C’è la cerimonia delle bandiere, l’Empire State building, la medaglia da far incidere con il proprio nome e il New York Times pubblica i nomi di tutti i partecipanti. La corsa è una festa: il pubblico sostiene i partecipanti e, se hai il nome stampato sulla maglia, ti incita. Bisogna far attenzione a controllare l’adrenalina».

Come ci si prepara?

«Mi sono iscritto alla fine del 2017: ci sono 50mila pettorali e 2 milioni di persone che fanno il tifo. In gennaio ho cominciato la preparazione, partendo dalla dieta con l’intento di perdere 10 chili e di aumentare i muscoli. Un lavoro fatto con una dietista, un runner esperto e una cross training. Sono amici con i quali ogni settimana facciamo il punto della situazione. Nel finale aumentano i carichi: poi, l’ultima settimana prima della gara, è previsto riposo. Prima della corsa si indossano degli abiti che poi vanno lasciati lì e che verranno consegnati agli indigenti della città. Avrò un paio di scarpe in edizione speciale, ma non nuove».

Quando partirà?

«Arriverò a New York il 2 novembre. Non da solo, ci saranno anche Umberto Turicchia e un altro ravennate. Ma ciascuno si sta preparando in proprio».

Quale risultato si aspetta?

«Vorrei finirla con il sorriso. Per me è la prima volta a New York correndo in mezzo alla strada. Mi guarderò attorno, mi fermerò per bere e mangiare: me la voglio godere. Non ho l’ansia da prestazione. I vincitori impiegano 2 ore e mezza; se va bene ci metterò 4 ore e mezza. Per me si tratta di una gara di resistenza non di velocità. Nella maglietta avrò il logo dei Bradipi (il mio gruppo) e della FabiOnlus, associazione di sostegno a Fabio Bazzocchi, attiva nell’assistenza dei malati di Sla. E poi i colori di Ravenna».

I suoi amici seguiranno la gara?

«La mia maratona sarà un evento anche su Facebook. Durante la gara, tramite un servizio collegato al gps e a un sensore sul pettorale, sarà possibile seguire la mia posizione e la velocità; mentre il fotografo Michele Palazzo, che vive a New York, mi aspetterà poco prima dell’arrivo. Ho chiesto a Gianni Riotta di portarmi un buon caffè, vedrò anche altri amici. Dopo essermi riposato, i giorni successivi andrò a vedere una partita dei Knicks contro i Chigago Bulls al Madison Square Garden. Ma tornerò in tempo per la mezza maratona di Ravenna, domenica 11 novembre, come ponte ideale tra New York e Ravenna».

E dopo?

«Vediamo. Non faccio programmi ma di certo #runwithrudy non terminerà. Per ora: un quèl ala vólta». (Chi. Bi.)

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