Grillo esclude i ravennati e sceglie un ferrarese per il collegio uninominale

Ravenna

RAVENNA. Non finisce di stupire il Movimento 5 stelle in terra ravennate come ci fosse una incompatibilità a radicarsi e a crescere in salute. L’ennesimo colpo di scena arriva dai vertici del movimento dopo la raccolta delle disponibilità alla candidatura da parte degli iscritti e lo svolgimento delle parlamentarie online. Ieri l’agenzia Ansa riportava che il Movimento 5 stelle ha deciso i candidati nei collegi uninominali per le elezioni del 4 marzo. Alla Camera nel collegio di Ravenna non ci sarà un candidato locale bensì l’avvocato David Zanforlini, ferrarese, molto conosciuto nella sua città, di recente relatore del rapporto Ecomafia 2017 e attualmente presidente nazionale dei centri di azione giuridica di Legambiente. Una scelta calata dall’alto che penalizza i gruppi di attivisti presenti in città, attualmente privi del simbolo. Zanforlini dovrebbe vedersela con Alberto Pagani attuale parlamentare del Pd in cerca di riconferma se Renzi manterrà la promessa di premiare le energie locali e non cederà alla tentazione di mettere in gioco i collegi ravennati nel grande scacchiere nazionale. Ipotesi quest’ultima data per remota anche per il seggio del faentino Stefano Collina al Senato. E non tarda ad arrivare il primo commento disincantato di Pietro Vandini, ex candidato sindaco ed ex consigliere che su Facebook scrive: «E quindi il Movimento ha scelto. Va beh, ce ne faremo una ragione, cosa dite? Io nel frattempo domani vado a vedere Beppe al Vidia». E a chi si dispiace per lui risponde: «Sono la serenità in persona». Vandini dopo lunga riflessione si era reso disponibile a candidarsi così come aveva fatto lo storico attivista Fabrizio Martelli. Due scelte non prese in considerazione dai vertici che hanno considerato Cinzia Pasi e Roberta Babini mentre è passata al vaglio del voto online degli iscritti solo la giovane faentina Francesca Savelli inserita nel collegio plurinominale alla Camera al terzo posto. Occorrerà aspettare il 4 marzo per sapere se gli elettori pentastellati premieranno comunque il M5s.

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