Il prefetto: “A Ravenna uno spirito di comunità mai visto, mi rimarrà nel cuore la grande compostezza dei cittadini dopo l’alluvione”

Ravenna

Il 2023 sarà ricordato come un anno eccezionale per Ravenna e la sua provincia, segnato da eventi mai visti e fenomeni che hanno provato pesantemente i territori e le persone. In prima linea su più fronti il prefetto Castrese De Rosa ha seguito l’evolversi di eventi sempre più drammatici. Un anno fa, il 31 dicembre Ravenna diventa porto sicuro per le navi delle ong che salvano migranti nel Mediterraneo con il primo sbarco a Porto Corsini, a cui hanno fatto seguito nei mesi diversi arrivi. Nel mese di maggio la Romagna viene colpita da due alluvioni a distanza di 10 giorni, con 7 vittime; a Faenza nello stesso mese esplodono 15 silos nello stabilimento Caviro, senza provocare morti. Il 23 luglio un fortunale di entità mai vista colpisce le zone risparmiate dall’alluvione, devastando ciò che incontra da Alfonsine fino a Savarna. Ma su tutto Castrese De Rosa non può dimenticare l’alluvione che ha stravolto la vita di tante persone. «Abbiamo assistito a una tragedia che ha coinvolto tante famiglie e imprese che aspettano i ristori, confido che il governo manterrà quanto promesso, ora dobbiamo stare compatti e trovare le forze per reagire e per rialzarci».

Il ricordo

Tra le immagini più significative del 2023 De Rosa conserverà quelle delle famiglie incontrate nel mese di maggio. «A livello emotivo mi rimarranno impressi gli occhi dei sindaci affranti, al lavoro con grande forza d’animo per superare le difficoltà. E poi la capacità dei cittadini di reagire, la grande compostezza delle persone. Mi rimarrà nel cuore caparbietà, lo spirito di comunità che qui è presente più che altrove. Ravenna è una città solidale, ho girato molto e qui ho trovato un tessuto associativo e una rete di volontariato che riesce a intervenire con slancio». Alla memoria tornano le lunghe notte e i giorni vissuti dai cittadini nei territori allagati, le problematiche sanitarie a Conselice con il pericolo di epidemie, e poi le frane in collina, le aziende agricole isolate gli elicotteri in volo per raggiungere i siti più lontani. «Qui si possono affrontare i problemi insieme, grazie a tanti soggetti, a una rete di comunità, prova ne siano le tante donazioni. Difficilmente il territorio avrebbe potuto reggere a un tale dramma. É stata tragedia immane e un grande impegno da parte di tutti ci ha consentito di limitare i danni. La macchina dei soccorsi si è mossa per evacuare le persone, abbiamo avuto 7 morti ma poteva essere un bilancio molto più grave».

Sicurezza

Per quanto riguarda l’ordine pubblico e la sicurezza il prefetto non nasconde la preoccupazione per i furti e la criminalità predatoria in un territorio dove la qualità della vita è importante, ma promette risposte efficaci. In primo piano infine il dramma della violenza di genere con l’apertura nei mesi scorsi di due tavoli, uno in prefettura e uno in procura per la prevenzione e l’educazione. «Lavoreremo anche tra i ragazzi per aiutarli a superare i disagi, nati durante la pandemia».

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