Non sarà un effetto dello spegnimento notturno dell’illuminazione pubblica, ma il “prelievo” sistematico di volumi dalla casetta di legno dei libri nel giardino Bucci e da altri luoghi, preoccupa i tanti volontari che si occupano dal 2016 delle piccole librerie di strada. Tanto più se non si tratta di sete di sapere o amore per la lettura, gli stessi volumi purtroppo appaiono in breve tempo nei mercatini dell’usato. Il tradimento del principio “prendi un libro, ma lasciane un altro” che muove l’esperienza nata negli Stati Uniti nel 2009, non si configura come un reato ma assomiglia tanto a un furto di sogni e parole e in più impone di tutelare l’esperienza che mette a disposizione di tutti, gratuitamente, i libri e promuove la condivisione. I ravennati hanno imparato a conoscerle, anche per l’aspetto allegro e colorato, nei giardini urbani, per le strade del centro, come nei lidi e del forese. Sono 32 le casette mappate in tutto il territorio comunale, sintomo di un apprezzamento sincero all’iniziativa.
Il fatto
Ieri volontari e cittadini che curano le casette si sono riuniti nella sede di CittAttiva per discutere la situazione dopo l’allarme lanciato sui social. «L’altro giorno la casetta del giardino Bucci – scrive una volontaria – era stracolma di libri, libri belli, molti firmati da Debora (una lettrice con buon gusto). Decido di toglierne un po’ in modo da seminarli pian piano nelle prossime settimane. E meno male, perché il giorno dopo la casetta era già vuota. Molto probabilmente qualche furbone ha deciso di prenderli senza sostituirli con altri libri. Purtroppo questo problema si riscontra anche altrove». Sottrazioni si registrano anche in via D’Azeglio e a CittAttiva e il fenomeno è ancora più grave perché frequente, nonostante, racconta Sara Gini, operatrice di CittAttiva, in alcuni casi i responsabili siano stati individuati. «Un rivenditore di libri usati sensibile ha allertato la rete delle librerie di strada, in molti casi i libri hanno al loro interno un timbro, una sorta di ex libris, che rimanda all’esperienza delle free little library, in più in un’occasione è stata avvicinata una persona che aveva appena sottratto il contenuto di una casetta. I volontari hanno spiegato al soggetto il significato dell’iniziativa per dissuadere futuri prelievi, ma purtroppo il fenomeno non si è fermato. Cercheremo insieme di capire come sensibilizzare le persone perché non si ripetano altri episodi».