Ravenna, saccheggiate le mura antiche. Rubate file di mattoni

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Un tempo nei secoli passati era prassi comune saccheggiare oppure letteralmente smontare edifici pubblici per costruirne altri, oggi si chiama furto. E a patirne sono le mura tardo antiche di Ravenna, oggetto di moderni predoni che sfilano elementi della muratura mettendone a repentaglio la stabilità in alcuni tratti. Nella parte di via circonvallazione al Molino a pochi metri da via Port’Aurea si vedono i “prelievi” recenti, su una muratura che per vetustà appare ovviamente irregolare. In alcuni punti mancano file di mattoni e le lacune mettono in evidenza la parte centrale della muratura, con i riempimenti e le malte originarie.

Il triste fenomeno spiegabile in passato con la penuria di materiale edilizio, oggi invece al limite del vandalismo, è sotto monitoraggio da parte del Comune che a sua volta ha segnalato il fatto alla Soprintendenza e si è impegnato a procedere con la messa in sicurezza, per frenare il lento degrado e lo scempio. La Soprintendenza, però al momento è senza soprintendente, così come avviene a Bologna, situazione che mette in difficoltà tutti i responsabili di interventi pubblici e privati su beni vincolati. Si attende la nuova nomina del soprintendente prima della fine dell’anno.

La storia

Della cinta muraria tardo antica del V – VI secolo rimangono 2,5 chilometri su un’estensione originaria di 5. Delle strutture difensive antiche, allora vicine alla linea di costa, alte circa 9 metri con uno spessore di 2 metri e mezzo per estensione, in Occidente seconde solo a Milano e Roma, si apprezzano solo alcuni tratti, alcune porte poi rifatte e nessuna delle torri di difesa. Se in antico svolsero il loro compito di protezione, in età moderna furono in parte sacrificate alle esigenze della città in espansione, prima fra tutte la costruzione della ferrovia (1863). In seguito per la realizzazione del primo foro Boario (1920), fu demolito l’intero tratto dalla chiesa del Torrione a Porta Adriana e, successivamente, quello tra Porta Gaza e Porta San Mamante. Gli eventi bellici e la speculazione edilizia del dopoguerra fecero il resto. Nel recente scavo per prolungamento del sottopassaggio ferroviario, con apertura di un accesso sulla testata del Canale Candiano in darsena è apparso, e in seguito musealizzato in loco, un tratto delle mura antiche.

I progetti

Molto amate dai cittadini, nonostante l’impossibilità di percorrerle, le mura sono oggetto di progetti di manutenzione per stralci in attesa di un piano complessivo di recupero. La Rocca Brancaleone di età veneziana entrata a far parte del circuito murario nel Quattrocento è in attesa di importanti interventi, mentre altre opere di risanamento sono in programma. Nell’area retrostante il punto depredato si aspetta il progetto di riqualificazione dell’ex caserma Dante e l’apertura di parco urbano. Il tutto si spera prima che il tempo e la mano dell’uomo non facciano danni peggiori.

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