Ravenna, riapre la libreria. E dopo un mese rivede la figlia

Ravenna

RAVENNA. A volte i segnali di rinascita arrivano da piccole cose. Per l’economia italiana la ripartenza è graduale e inizia da librerie e cartolibrerie, che non sono solo luoghi commerciali, ma anche punti d'incontro. Roberta e Stefano, marito e moglie, ieri hanno di nuovo alzato la saracinesca della cartolibreria Aurora in via Cicognani.

Entrambi incarnano bene lo spirito di chi non si abbatte e ha una voglia matta di tornare alla vita di prima. «È stata un’emozione fortissima – racconta Roberta –; dopo oltre un mese di chiusura forzata, torniamo a lavorare. Questo giorno ha coinciso con un altro momento speciale. Ho rivisto mia figlia. Era dal 10 marzo che non la incontravo. Le videochiamate e Skype non contano. Avevo bisogno di vederla con i miei occhi e mi è venuta a trovare in negozio. Ha comprato anche qualche penna, non poteva esimersi visto che di professione fa l’insegnante – ride Roberta –. Siamo state separate un mese perché io e Stefano abitiamo a Bastia, mentre Sharon vive a due passi dal negozio. La lontananza da lei è il fattore che più in assoluto mi ha messo in difficoltà».

Roberta è soddisfatta della ripresa: «I primi segnali sono incoraggianti – racconta nel primo pomeriggio –. Nel corso della mattinata sono entrati una dozzina di clienti che hanno acquistato vari prodotti: tempere, cartoncini, penne, album da disegno, quaderni. Un buon risultato calcolando che le scuole sono ancora chiuse».

L’attività richiede nuove accortezze e attenzioni: «Stefano e io abbiamo mascherine e guanti. Il negozio si sviluppa su 50 mq e facciamo entrare un cliente alla volta. Tornare a parlare di articoli di scuola e da disegno mi ha riempito di gioia. Una ragazza ha anche acquistato un puzzle». Prove di ritorno alla “normalità”: «Sono rimasta sorpresa dalla voglia di parlare delle persone – dice –. Questo momento è difficile per tutti e credo che due parole in più siano di grande aiuto. Una volta terminato l’acquisto molti clienti si sono avviati verso la porta ma prevaleva la voglia di chiacchierare. Ultimamente è in ascesa il commercio online, ma il contatto umano è insostituibile e oggi, in negozio, me ne sono accorta più che mai».

Roberta, come il marito, è una sportiva appassionata, in particolare di volley, e un’inguaribile ottimista: «Bisogna guardare avanti – racconta –. Siamo stati fermi un mese. Non abbiamo fatto incassi, ma non è la fine del mondo e ora ci mettiamo d’impegno per recuperare il tempo perduto. A casa siamo stati bene e ora vogliamo guardare avanti. Spero che l’emergenza si risolva in tempi brevi, almeno entro l’estate. Se a settembre ci fossero ancora forti limitazioni, per la nostra attività sarebbe un problema. Penso alle file di persone in negozio nei giorni precedenti all’inizio delle scuole. Con le regole attualmente in vigore sarebbero insostenibili, per cui se la situazione non si risolve, stiamo già pensando di adottare la consegna a domicilio dei testi scolastici per l’autunno. Speriamo che rimanga solo un’ipotesi, non voglio rinunciare al privilegio di parlare in negozio con tante persone che anche in questo momento ci hanno manifestato il loro affetto».

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