Ravenna, Ponte di Grattacoppa: niente ristori ai residenti

Archivio

Era nell’aria, ma i residenti di Savarna, Torri e Grattacoppa non si sono presentati per protestare a Palazzo Merlato durante la commissione consiliare che discuteva delle esenzioni dai tributi per gli esercizi commerciali e artigianali, attivi vicino al cantiere del ponte sul Lamone, come già era avvenuto nel consiglio comunale solo due settimane fa. Ma sono in pieno fermento per la petizione lanciata in favore di ristori per danni economici e i disagi subiti dagli abitanti delle località interessate dai lavori. Chiedono la realizzazione urgente di opere pubbliche non inserite nel piano dell’investimento quali aree verdi, marciapiedi, illuminazione, manutenzioni e un servizio infermieristico. La delibera di giunta illustrata dall’assessora al bilancio Livia Molducci invece prevede per il 2022 l’esenzione dal pagamento della Tari, il canone di occupazione suolo pubblico ed esposizione pubblicitaria per 29 attività commerciali e artigianali che vivono un disagio economico da oltre 6 mesi, a causa dei ritardi accumulati nel cantiere aperto nel 2020. L’assessora ha ribadito la volontà di dedicare la misura, secondo le norme esistenti, alle sole attività commerciali e artigianali, pubblici esercizi e ricettive e non ai residenti, come chiesto dai cittadini e dalle forze di opposizione. «Le agevolazioni tributarie – chiarisce Molducci - non sono previste per legge per i cittadini, i ristori sono altro, e per averli vanno fatti dei bandi. È una scelta politica, anche rispetto al bilancio».

L’attacco

Un provvedimento ritenuto «insufficiente» dal consigliere Alvaro Ancisi di Lpra «il Comune può deliberare un proprio provvedimento di interesse pubblico, nulla vieta al Comune di risarcire gli abitanti. Mettiamo a disposizione una cifra anche con una variazione di bilancio. É una decisione politica che non volete prendere. Ci sono stati errori, non sono avvenuti fatti imprevedibili che possano giustificare ritardi, è stato costituito un collegio consultivo tecnico con la ditta per dirimere le questioni aperte». Il consigliere Esposito di FdI parla di «mancette» e chiede ristori anche per i cittadini. L’allargamento della platea dei beneficiari è una richiesta sostenuta da La Pigna con la consigliera Veronica Verlicchi che attacca il consigliere Idio Baldrati del Pd residente a Grattacoppa per incompatibilità per questioni familiari, quesito rimandato al segretario comunale e che il presidente della commissione Giacomo Ercolani non rileva per il momento. Filippo Donati di Viva Ravenna parla di volontà politica «che dia un input ai tecnici perché si riconoscano danni e ristori alle persone. Non basta togliere tasse comunali alle aziende. Dobbiamo riconoscere un danno materiale e morale. E dobbiamo chiedere scusa a tutti». Il consigliere Vasi chiede scusa per i toni usati in consiglio e la consigliera Valbonesi del Pd, come Baldrati prima, richiama le misure di agevolazione in un’ottica di equità rispetto ad atti applicati in altri territori, quali via Ravegnana e Porto Corsini. «Quello dei ristori è un terreno scivoloso, non è detto che sia la risposta adeguata. Per noi la messa in sicurezza del territorio è la priorità come le agevolazioni per dare sollievo ad attività».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui