Ravenna, la cultura regge al lockdown. Il 1 maggio riapre il Rasi

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I teatri e i luoghi di spettacolo non si sono mai realmente fermati lavorando a porte chiuse a nuovi allestimenti e produzioni, ma senza la presenza del pubblico sembrano senza anima. Così con il rientro in zona gialla anche quelli cittadini cercano di ritrovare lentamente la normalità. Il primo segnale viene dal teatro Rasi che il Primo maggio, apre le porte. Giovedì verrà reso noto invece il calendario del teatro Alighieri, in attesa che parta nel mese di giugno il Ravenna festival e che venga sciolto il nodo della chiusura alle 22.

Teatro Rasi

«Abbiamo scelto – spiega Alessandro Argnani, condirettore del centro di produzione di Ravenna Teatro – simbolicamente il Primo maggio per una giornata intera di spettacolo i cui contenuti presenteremo a breve. Nonostante questo sia il periodo in cui la nostra programmazione si esaurisce abbiamo deciso di offrire diversi appuntamenti nell’arco della primavera e dell’estate dedicati al pubblico dei bambini. Sono loro ad avere sofferto di più in questi mesi». Impossibile riprendere le stagioni interrotte o mai partite, ma a differenza del primo lockdown quando i circa 40 dipendenti di Ravenna Teatro sono andati in cassa integrazione, nei mesi scorsi grazie alle residenze d’artista e altre attività, i salari sono stati pagati. «A tutti gli artisti – assicura Argnani – sono stati riconosciuti i cachet in accordo con il Comune che ha tutelato l’accordo di convenzione. Il ministero ha garantito il fondo unico dello spettacolo. Ma soffriamo come tutti perché il 50% del lavoro è dato dalle tournée, dalla vendita degli spettacoli e dalla biglietteria. Sentiamo forte la responsabilità. Nel 2022 scadrà la convenzione con il Comune, vedremo cosa succederà. Marco Martinelli ed Ermanna Montanari si sono concentrati sul nuovo film e sulle pubblicazioni, sia Luigi Dadina che Roberto Magnani hanno pronta una produzione. Così anche La Drammatico vegetale e il Teatro del Drago. Quanto al Teatro delle Albe abbiamo deciso di posticipare la chiamata pubblica per il Paradiso. Non potevamo farlo noi attori, sarebbe stato tradire l’opera».

Teatro Alighieri e le 22

Il principale teatro della città ha dovuto rinunciare a tutte le stagioni, dalla prosa, all’opera e alla danza, ma a breve verrà presentato il primo evento, atteso in maggio. Nel frattempo rimane il nodo del coprifuoco alle 22 che rende difficile ogni programmazione. «Lavoriamo con Agis affinché il biglietto di uno spettacolo teatrale sia un lasciapassare per tornare a casa oltre le 22, per lasso di tempo ragionevole. Non è pensabile spostare gli orari degli appuntamenti. Dobbiamo essere fiduciosi sulle riaperture».

Almagià

Sarà il 46° festival internazionale dei burattini e delle figure “Arrivano dal mare!” organizzato dalla compagnia Teatro del Drago ad aprire le porte dell’Almagià dal 21 al 26 maggio. Per lo spazio in Darsena la cooperativa E production e Rete Almagià non hanno preparato una riapertura ufficiale perché di fatto anche lì il lavoro a porte chiuse non si è mai fermato. «A giugno, il 16, Fanny & Alexander debutterà – racconta Marco Molduzzi, responsabile organizzazione e della gestione dell’Almagià per conto di E production – con una nuova produzione all’interno del Ravenna festival. Altri eventi sono previsti in luglio con il gruppo Nanou. Sempre a luglio recupereremo il festival delle Culture». Sono stati numerosi gli eventi che hanno visto la luce all’Almagia tra residenze d’artista, laboratori, attività di produzione artistica, in live streaming per la fruizione in rete.

Russi

Il teatro comunale compie vent’anni dalla sua sofferta riapertura e l’attrice Elena Bucci a nome della compagnia Le Belle Bandiere assicura: «In accordo con l’amministrazione comunale avevamo progettato diverse iniziative per festeggiare questo traguardo, ma abbiamo deciso insieme di posticiparle un poco per essere certi di agire in piena sicurezza. Stiamo lavorando per aprire presto le finestre del teatro sulla città, sia dal Teatro Comunale stesso, sia da tanti altri luoghi che negli ultimi anni sono stati ritrovati e aperti a tutti».

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