Ravenna, il Pri: "Il Pd di Letta? Troppo di sinistra"

Ravenna

RAVENNA - Tra colpi di scena, accordi, rotture e rilanci si aggiunge un nuovo capitolo alla frenetica costruzione delle alleanze per elezioni politiche, con il centrosinistra ravennate che sostiene il sindaco De Pascale, sempre più distante nella fisionomia dalle scelte prese a Roma, se non altro per l’ampiezza degli alleati in campo. La direzione nazionale del Pri, dopo un tentativo di accordo annunciato e naufragato sul nascere con Di Maio e Tabacci, trova la disponibilità di Italia Viva di Matteo Renzi nella non facile missione di costruire il polo di centro. Un disegno che potrebbe includere anche Azione di Calenda, ma ogni certezza è lasciata alla data di presentazione dei simboli (il 14 agosto) e delle liste (il 22 agosto).

Il coordinatore provinciale di Iv, Roberto Fagnani, si dice soddisfatto dei nuovi arrivati. «A Ravenna insieme siamo alleati nel sostenere De Pascale, e questa scelta è un’ottima prospettiva per il futuro. Ci auguriamo che dopo Pizzarotti e il Pri altre forze, come per esempio Azione, possano unirsi a noi. Non credo che il terzo polo possa favorire la destra stando lontano dal populismo e dagli estremismi». Quanto a una possibile candidatura in lista, Fagnani non si scopre. «Lavoro per consolidare il terzo polo, al momento non è importante quello che farò». Una scelta quella del Pri che piace all’assessore regionale Mauro Felicori (Iv), il quale in un post si spinge a dire che se potesse tornare agli albori della sua militanza politica «sarebbe repubblicano».

Tra i più convinti sostenitori dell’alleanza con il Pd, il segretario provinciale dell’Edera, Eugenio Fusignani, distingue le scelte del Pd nazionale dalla piena convergenza con i dem ravennati ed emiliano romagnoli. «In direzione nazionale ho votato l’accordo. Andava fatto. Va nella direzione deliberata in due congressi per strutturare un’area laica liberal repubblicana europeista e atlantista, che guardi al centrosinistra. Sosteniamo la stessa visione in Regione, a Ravenna e in diversi comuni della provincia. Letta ha preferito una visione di sinistra del Pd. Per noi troppo sbilanciata a sinistra. Credo che la posizione di Bonaccini sia in sintonia con il sentire repubblicano, quello che fa Letta no». Un progetto, quello del polo laico, che nel 2021 per le Amministrative ravennati non vide la luce con Pri e Iv in corsa con il proprio simbolo. «Per noi è un’area naturale, ora auspico che l’area si allarghi ad Azione. E continuo a guardare a Più Europa e ai socialisti». Dello strano caso della consigliera Chiara Francesconi, uscita dal Pri in polemica, per approdare ad Azione, Fusignani non parla. Né della possibilità che questa possa apparire candidata nelle fila del nuovo polo nei collegi romagnoli, qualora Calenda facesse il grande passo. «Noi siamo già parte del patto, per noi prevale l’interesse generale del Paese e ci interessa proseguire il metodo di governo sostenuto da Draghi. Se governerà la destra attuerà politiche antieuropee. Credo che riusciremo ad erodere voti alla destra».

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