Ravenna, il piccolo Konstantin ritrova la scuola e la scherma

RAVENNA – Da quattro settimane in Italia, il piccolo Konstantin, il bambino ucraino appassionato di scherma, ha trovato la serenità della sua età a Ravenna, accolto al Circolo della spada, in risposta a un appello accorato del padre, rimasto in patria. Ogni giorno frequenta la scuola e quattro volte a settimana la palestra del circolo di scherma. La nonna Alla, da vent’anni in Italia, raggiunta al telefono vuole ringraziare tutti per l’accoglienza riservata al nipotino, giunto da Leopoli a Ravenna con la madre e la sorellina di 8 anni. Ogni anno la famiglia si riunisce in estate e i bambini conoscono un po’ di italiano.

«Ringraziamo tutti per la disponibilità, dalle maestre, al pediatra, dalle assistenti sociali e al personale della questura. A Konstantin e alla sorella piace molto la scuola, seguono con piacere e fanno i compiti; le maestre sono molto affettuose, in Ucraina frequenta una scuola tedesca ed è molto diversa. Riesce comunque a seguire anche lezioni e compiti collegandosi in dad con l’Ucraina. La sorella ha potuto riprendere le lezioni di danza classica e a scuola ha una compagna russa nata qui che l’aiuta con la lingua. In Ucraina le scuole sono tutte chiuse e adibite all’accoglienza dei profughi, in fuga da altre città. Voi italiani avete un cuore grande. Prego perché Dio aiuti anche voi».

Ogni pensiero va alla speranza di vedere presto la fine della guerra, e nonna Alla sente ogni giorno il figlio Yurii, rimasto in patria. «Mio figlio si sposta per lavoro e non c’è città nella quale non scatti l’allarme antiaereo almeno 3 o 4 volte. La preoccupazione maggiore è per lui». E’ stato proprio lui l’artefice del passaggio dalla Lviv Academy of Fencing al Circolo della spada di Ravenna del piccolo Konstantin. Grazie all’intraprendenza del padre, che non solo lo ha strappato dall’orrore della guerra, ma si è anche preoccupato che il figlio anche lontano da casa potesse continuare a praticare la sua grande passione. Così Yurii decide di scrivere alla federazione italiana della scherma per chiedere aiuto. Vuole che il figlio possa continuare a praticare lo sport che ama, ma nei bagagli preparati in fretta per la fuga non c’è posto per l’attrezzatura per scendere in pedana, così chiede se il Circolo della spada di Ravenna può accoglierlo. Appello immediatamente accolto da Alberto Ancarani, dirigente nazionale della federazione, nonché membro del direttivo del circolo, presieduto da Angelo Marri. Al presidente l’onere della parte burocratica per tesserare il bambino che ha trovato ad attenderlo un maestro di spada ucraino, da vent’anni in città.

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