Ravenna, Donati: "In consiglio opposizione costruttiva"

Ravenna

Il suo sarà un approccio «propositivo ma granitico», da civico Filippo Donati, ora che non ha più alle spalle Lega e FdI smette i panni dello sfidante del sindaco De Pascale, e da capogruppo di Viva Ravenna si sente le mani libere da vincoli ideologici. «Dopo aver detto per mesi cosa non hanno fatto ora sono nella condizione di dire: cosa facciamo. Non sono abituato a fare il guastatore. Parto con l’idea di dare una mano. Alla manifestazione davanti alla Cgil domenica c’ero anch’io. Dirò sempre quello che penso, e se la campagna elettorale non ha preso toni sgradevoli lo si deve a me».

La giunta

Se le urne avessero dato un altro responso sarebbe toccato a lui formare la giunta, di quella di De Pascale si sta facendo un’opinione, ma su un punto va all’attacco. «Giusta la delega al Pnrr al sindaco, ma il turismo andava inserito tra le attività produttive, del settore si parla solo in termini di presenze, di promozione, non si affronta il tema delle politiche da attuare. Del turismo si continua ad avere un’idea effimera. Invece va gestito come un sistema economico, insieme al commercio e all’industria. Vedo in giunta le stesse facce ma equilibri diversi. In fondo è lo specchio del voto». Si attendeva la riconferma dell’assessore al turismo Giacomo Costantini ma avverte: «Mi aspetto un mandato con più autorevolezza, l’altra volta era nominato dal sindaco, questa volta al supporto delle preferenze prese. Su questo vorrei ricordare che se il sindaco ha avuto 1.300 voti personali, io ne ho raccolti 1.111. Per me è stata un’esperienza strepitosa e continuerò a girare i territori». E sull’intenzione espressa da De Pascale di avere gli assessori in visita ogni settimana in un quartiere o nel forese, Donati lo considera il risultato della sua campagna martellante. «Devono ascoltare i cittadini e fare quello che per cui sono pagati. La mancanza di partecipazione al voto, viene addebitato al centrodestra, ma è un problema di cui si deve far carico chi governa. I cittadini devono avere la percezione di far parte di una comunità, se sembra tutto deciso lontano da noi, non può esserci partecipazione».

Il consiglio

Sul monito di Ancarani (Fi) a non scegliere una candidatura divisiva per la presidenza del consiglio comunale riferendosi a uno di nomi in lizza, ovvero Ouidad Bakkali, la più votata del Pd e dell’intero consiglio, Donati si dice d’accordo anche senza attaccare la persona della quale al massimo rispetto. Per la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale, infine Donati riprende una suggestione di Ivan Simonini e chiede un atto ufficiale in favore di Alvaro Ancisi: «Il decano del consiglio è entrato per la prima volta nel 1967, credo che sia un record europeo di dedizione alla propria comunità. Dal 1993 è sempre rimasto in carica, credo che il consiglio dovrebbe ringraziarlo per quanto ha fatto con un riconoscimento ufficiale per l’impegno civico. Al di là delle appartenenze è una parte fondante della nostra comunità».

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