Ravenna, da via Faentina a piazza Mameli: svolta verde in città

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Alberi e verde per assorbire la CO2 e contrastare il riscaldamento globale, non solo tutelando le grandi foreste ma avviando anche progetti di riforestazione nelle città. Tra i temi emersi nella conferenza di Glasgow, Cop26, vi è anche il ruolo cruciale dei boschi urbani che devono difendersi da un’inarrestabile pressione antropica. La sensibilità dei cittadini verso i temi ambientali è crescente. È notizia, ad esempio, di qualche giorno fa che il gruppo “Vivi Ravenna Verde” ha avviato una petizione per fermare un progetto edilizio nel quartiere San Giuseppe. Il fronte ambientalista chiede a più voci uno stop immediato al consumo del suolo.

La cintura verde

Insieme a Massimiliamo Costa, dirigente del servizio tutela ambiente del Comune di Ravenna, facciamo il punto sui progetti dell’amministrazione per il verde urbano: «Gli alberi sono uno strumento formidabile per contrastare il cambiamento climatico – spiega –. In ambito urbano sono un antidoto naturale alle bolle di calore che sempre più spesso investono le nostre città. A Ravenna da circa 10 anni stiamo lavorando a una grande cintura verde che viene realizzata sia dal Comune con fondi propri, sia indirizzando le aziende che devono fare delle compensazioni. Si tratta di un lungo anello alberato, che per metà è già stato realizzato e che collega i parchi cittadini: Baronio, Teodorico e il nascente Cesarea. Nell’ultimo periodo sono stati attuati alcuni progetti di ampliamento, per la precisione tre stralci, due a cura di aziende private e uno direttamente dal Comune. Si è intervenuto in un’area tra la circonvallazione Sud e i Fiumi Uniti, con la piantumazione di centinaia di alberature (ancora di piccole dimensioni e protette da fusi di plastica), e su alcune aree a ridosso della circonvallazione Nord. Quando completeremo la cintura verde della città, il microclima urbano ne trarrà grande beneficio».

Costa spiega che tra febbraio e marzo verranno piantati 1.500 alberi su una superficie di circa tre ettari nei pressi di via Faentina, poco distante dalla struttura di Medicina 33, grazie a un progetto per il quale il Comune ha avuto accesso a fondi regionali. «Gli interventi in ambito urbano si sommano all’enorme patrimonio del nostro territorio – aggiunge Costa –. Le pinete di Classe e San Vitale complessivamente ospitano cinque milioni di alberi che svolgono un ruolo importantissimo di assorbimento di anidride carbonica».

Nuovi alberi per piazza Mameli

Oltre alla piantumazione degli alberi, Costa parla anche di progetti di recupero urbano. Tra questi spicca il destino di piazza Mameli: «D’estate le piazze si trasformano in isole di calore e la presenza di alberi risulta importantissima per abbattere le temperature. All’interno della città sarà realizzato un progetto, finanziato dal Ministero, per rinverdire piazza Mameli. L’attuale parcheggio sarà radicalmente cambiato. Al posto del cemento avremo ghiaia rinverdita e saranno piantumati diversi alberi che garantiranno ombra e fresco creando così un prezioso collegamento con il verde dei giardini Speyer. Questa operazione avverrà senza perdere alcun posto auto».

Costa spiega che in ambito urbano e periurbano la scelta delle specie di alberi da piantare non è casuale, dipende dalle caratteristiche dei singoli terreni. Le piantumazioni di oggi porteranno sicuri benefici: «La capacità di assorbimento di CO2 è massima nei primi 50 anni di vita delle piante – spiega il dirigente comunale –. Quando un albero cresce, e in pratica costruisce sé stesso, accumula una grande quantità di CO2 e la deposita nel tronco. In questa fase l’anidride carbonica viene immagazzinata in maniera molto prolungata; il tronco la trattiene per i 200-300 anni di vita dell’albero».

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