Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità si guarda a ciò che la pandemia ha cambiato e rallentato ma anche ai progetti futuri segnati dalla crisi economica ed energetica. Romina Maresi, presidente della cooperativa San Vitale, non dimentica le difficoltà di ieri e di oggi ma assicura: «Non ci arrendiamo, veniamo da un periodo molto difficile, occuparsi di circa 200 persone tra fragili e disabili è particolarmente complesso, senza contare le persone che vivono nelle residenze e nei gruppi appartamento. Non finirò mai di ringraziare operatori ed educatori che hanno sostenuto i nostri percorsi anche quando i dispositivi di protezione non erano completamente reperibili e quando non c’erano i vaccini. Non abbiamo mai smesso di lavorare anche quando molti servizi educativi erano chiusi, siamo intervenuti a domicilio, con tutte le precauzioni. Dai nostri ragazzi, dai bambini e dagli adulti con disabilità, abbiamo ricevuto riscontri ad alta intensità emotiva da parte delle famiglie». La riorganizzazione è avvenuta con la collaborazione dei servizi sociali e dell’Ausl. E ora che la pressione della pandemia è minore e che molti servizi sono ripresi, rimane un patrimonio di esperienze da spendere. «Abbiamo imparato a dare ordine alle priorità e ai bisogni essenziali, e ancor di più abbiamo capito quanto le relazioni siano determinanti. Non aver lasciato sole le persone ha fatto la differenza. Siamo usciti più forti e determinati a fare bene quello che stiamo facendo, cercando di dare risposte qualificate e individualizzate».
Il presente
Nel momento della ripresa è arrivata la crisi internazionale e la speculazione su energia e materiali a minare le prospettive, con effetti pesanti anche sul terzo settore in termini di progetti e servizi da sostenere. «Siamo ripartiti bene con i servizi e con l’inserimento lavorativo. C’è in essere il progetto di inclusione sociale dell’Albergo del cuore, e poi quello della velostazione. Ma non ci aspettavamo gli effetti della crisi sul cantiere. Siamo arrivati così all’accentramento di alcuni servizi presenti anche a Lugo e Faenza per controllare il tema delle utenze e per salvaguardare la continuità delle prestazioni». La crisi energetica si è abbattuta anche sulla scelta sostenibile, a basso impatto, fatta dalla cooperativa, cioè quella di alimentare i propri mezzi a metano, carburante schizzato alle stelle in pochi mesi. «Monitoriamo i consumi energetici, eravamo contenti di aver fatto una scelta ecologica che oggi ci penalizza, con la doppia alimentazione siamo tornati a muoverci a benzina per la consegna di pasti per gli anziani con il coinvolgimento di persone fragili. In questo modo garantiamo un servizio di prossimità che vuol dire dialogo, contatto, relazione».